Blender, il software open source e multipiattaforma di modellazione, rigging, animazione, composizione e rendering di immagini tridimensionali e bidimensionali, ora consente di sfruttare l’AI (Intelligenza Artificiale), permettendo di creare immagini partendo dalla descrizione di un testo in input.
È possibile creare texture, effetti e animazioni usando l’AI, partendo da semplici parole scritte in un testo.
La funzionalità è offerta da Stability for Blender, un tool che, come il nome lascia intuire, permette la creazione di immagini sfruttando il modello di apprendimento di Stable Diffusion.
Stability for Blender richiede una chiave API (interfaccia di programmazione) per l’identificazione del progetto chiamante e una connessione a internet ma l’uso è gratuito. Non sono richieste dipendenze software o GPU dedicate. La funzionalità in questione è comoda per consentire anche a persone poco esperte di rifinire un progetto, completare texture o video senza bisogno di ricorrere a costose workstation.
Quanto offerto delle API consente – almeno in teoria – di risparmiare tempo e denaro, contribuendo a snellire il lavoro. Secondo Stability la possibilità di generare texture e video direttamente con Stable Diffusion riduce i passaggi necessari tra più strumenti, consente di migliorare le funzionalità di collaborazione, e permette di creare asset personalizzati con ovvi vantaggi.
Blender supporta da tempo i Mac con CPU Apple Silicon; come sempre mette a disposizione strumenti per mappature UV, simulazioni di fluidi, di rivestimenti, di particelle, altre simulazioni non lineari e per la creazione di applicazioni/giochi 3D.
L’editor supporta oggetti multipli, animazioni non lineari e funzionalità per l’animazione di figure e creazione di espressioni. Riguardo agli effetti fisici sono simulabili anche fumo, nuvole, fuoco ed effetti particellari Ricordiamo che l’applicazione deriva da un software sviluppato internamente dallo studio di animazione olandese NeoGeo.
L’autore principale, Ton Roosendaal, fondò la società Not a Number Technologies (NaN) nel 1998 per continuare a sviluppare e distribuire il programma, inizialmente distribuito come software proprietario a costo zero (freeware) fino alla bancarotta della società 2002. I creditori acconsentirono al rilascio del programma come software libero con licenza GNU General Public License, dietro il pagamento una-tantum di 100.000 euro.
Una campagna di raccolta fondi consentì di raggiungere velocemente l’obiettivo e rilasciare il codice sorgente. Il progetto è molto attivo ed è guidato dalla Blender Foundation, organizzazione danese non-profit con uffici ad Amsterdam che ha lo scopo di seguire e incrementare lo sviluppo di Blender