Apple è ancora al lavoro per preparare l’Apple Watch che misura la glicemia e, in gran segreto, ha quasi terminato tutto i compiti preliminari. La storia di come quella che potrebbe essere un grande svolta nel campo delle funzioni di salute dello smart watch della Mela, la racconta con precisione e dettaglio il solito Mark Gurman, giornalista molto affidabile nel campo delle tecnologie.
Gurman scrive principalmente per dirieche, dopo anni di voci in materia, Apple sarebbe arrivata ad un importante punto di svolta: il gruppo di ricercatori che nell’azienda si occupano di questo aspetto ritengono infatti che ora effettivamente possibile creare un dispositivo da polso capace di indicare, senza alcuna azione invasiva e senza utilizzare una goccia di sangue, il valore della glicemia. Un passo avanti probabilmente importante quanto il sistema per fare un elettrocardiogramma, lanciato anni fa, e decisamente più importnate della funzione per la misuraziozione dell’ossigeno nel sangue
Il lavoro viene considerato un pilastro per il futuro di Apple Watch. Centinaia di milioni di persone nel mondo soffrono di diabete e devono monitorarlo, altre corrono il rischio di averlo ed è ovviamente sapere in anticipo grazie ad un dispositivo indossato ogni giorno se sono nelle condizioni di rischiare di avere la malattia; dare loro uno strumento per prevenirla sarebbe un enorme passo avanti per la scienza medica. Per questa ragione Apple avrebbe costruito intorno al progetto un’enorme apparato che garantisce segretezza e gestire grandi risorse.
L’Exploratory Design Group, o XDG, questo il nome della task force che ricorda – dice Gurman, – il team Google X di Alphabet, opera in una segretezza superiore a quella del gruppo che lavora a Apple Car e a Reality Pro, gli occhiali per realtà virutuale e mista. Le ricerche sono iniziate predisponendo una startup del tutto separata, denominata Avolonte Health, senza nessun collegamento apparente con Apple.
A supervisionare il progetto per la misurazione della glicemia in modo non invasivo con Apple Watch ci sono manager di Apple come Dave Simon e Jeff Koller che a loro volta fanno riferimento a Johny Srouji, vice presidente senior Hardware Technologies. Nel coordinamento sono coinvolti anche il CEO Tim Cook, il direttore operativo Jeff Williams, e l’Apple Watch Hardware Chief, Eugene Kim. Alla guida in precedenza c’era Bill Athas e la sua morte avvenuta alla fine del 2022 avrebbe dato diversi problemi al cammino del progetto.
Dopo anni di lavoro e centinaia di persone che hanno partecipato allo studio, ora Apple sarebbe arrivata a considerare il progetto fattibile: in altre parole ritiene che la tecnologia funziona e il passaggio successivo è ridurre fisicamente tutto l’insieme di sensori e altro hardware necessario, in modo da poterlo inserire nell’Apple Watch.
L’insieme di hardware necessario al momento occupa lo spazio equivalente di un iPhone e sarebbe stato testato con centinaia di persone negli ultimi dieci anni, confrontando i vari risultati ottenuti con test tradizionali che prevedono il prelievo di una piccola goccia di sangue dal polpastrello, leggendo con un glucometro il valore della goccia posta in una striscia reattiva.
Rispetto ad altre aziende che hanno tentato di offrire soluzioni in questo ambito, Apple avrebbe deciso di sfruttare tecnologie quali la fotonica del silicio e una tecnica di misurazione ottica denominata spettroscopia di assorbimento che usa il laser per controllare specifiche lunghezze d’onda nella luce che colpisce tessuti sotto la cute, dove sono presenti fluidi interstiziali che assorbono il glucosio; eseguendo dei calcoli da queste letture sarebbe possibile determinare con precisione il livello della glicemia.
Il prototipo del chip più importante sfruttato nel sistema ideato da Apple è stato realizzato da Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC).
Stando a quanto riferisce sempre Bloomberg, i dirigenti di Apple ritengono che l’azienda si trovi un una posizione unica per una svolta nel settore.
Il fatto che attualmente l’idea di Apple richiede il supoporto di oggetto grande quanto l’iPhone non deve preoccupare: anche il primo prototipo dello stesso iPhone occupava uno spazio decisamente più grande.
Apple fa tempo riferimento nei suoi brevetti al diabete e sta lavorando su strumenti per il monitoraggio di questa patologia ma questa è solamente una delle tante funzionalità in serbo per i futuri dispositivi da polso di Cupertino.