La costante crescita dei servizi di Apple nel tempo ha aumentato l’importanza di questo segmento, al punto che la divisione di Cupertino – anche presa singolarmente – ora vale più di numerose altre grandi società in termini di ricavi generati: in particolare il fatturato dei servizi Apple supera quello sommato insieme di due colossi globali come Nike e McDonald’s.
È quanto emerge da dati elaborati recentemente da Finbold evidenziando che i ricavi per l’intero arco del 2022 derivanti dai servizi Apple ammontano a 79,4 miliardi di dollari. I ricavi della divisione Apple sono quelli ottenuti da servizi quali abbonamenti iCloud, Apple TV+, Apple App Store, Apple Music+, Apple Arcade, e Apple Fitness+, oltre che nel paccehtto totale Apple One che liracchiude tutti.
Secondo Finbold, i ricavi dei servizi Apple superano quelli di molte affermate aziende che rientrano nella classifica Fortune 500 (lista delle 500 più potenti aziende a livello globale, stilata in base al fatturato).
I ricavi dei servizi della multinazionale di Cupertino superano quelli di un colosso come Boeing (industria aeronautica statunitense) che per il 2022 vanta ricavi per 66,6 miliardi di dollari, ma anche di Intel che arriva a 63,1 miliardi, di Nike con 49,1 miliardi e American Airlines con 49 miliardi do dollari.
Possiamo citare ancora altri grandi nomi, tutti con ricavi inferiori a quelli che Apple ottiene dai soli servizi: Coca-Cola con 42 miliardi di dollari ma anche McDonald’s con 23,3 miliardi. In pratica i servizi della Mela sono pari a quelli di McDonald’s e Nike messe insieme.
Nella ricerca di Finbold si evidenziano conseguenze del focus sui servizi in questione, un elemento indicato come “una mossa vincente” che ha richiesto anni per essere messo in atto. Si tratta indubbiamente di un successo per Apple, un obiettivo per il quale ha lavorato a lungo termine, creando una fonte stabile di introiti, proteggendo la crescita degli utili dalle oscillazioni che interessano le unità di produzione hardware sulle quali pesano fattori quali i vincoli delle catene di approvvigionamento.
“Con Apple che continua a espandere la sua offerta di servizi, mirando anche a nuovi paesi”, si legge ancora nella ricerca di Finbold, “i ricavi di questo segmento continueranno probabilmente a fare impallidire quelli di altre realtà affermate”.
L’ultima trimestrale Apple è negativa come non succedeva dal 2019, colpa dei problemi di produzione iPhone 14 Pro in Cina nel periodo degli acquisti tra novembre e dicembre 2022. Tutte le notizie di macitynet dedicate a Finanza e Mercato sono disponibili a partire dai rispettivi collegamenti.