Alla fine è arrivata la conferma: Anker ha ammesso che la sua linea di telecamere di sicurezza Eufy non è mai stata completamente crittografata end-to-end, anche se la società ha iniziato a implementare modifiche per risolvere il problema.
A novembre, un ricercatore di sicurezza ha scoperto che le telecamere di sicurezza Eufy di Anker hanno inviato immagini e informazioni degli utenti al cloud senza il consenso dei proprietari, anche se l’utente non ha sottoscritto abbonamenti al servizio cloud.
A quanto pare, non solo Eufy ha caricato contenuti nel cloud, ma i flussi video provenienti dalle camere possono essere essere guardati in diretta utilizzando un’app come VLC semplicemente inserendo l’URL dei video. E, invece di patchare il problema, l’azienda ha semplicemente avvertito gli utenti che il loro contenuto è stato caricato sul cloud in circostanze specifiche.
In una serie di e-mail inviate a The Verge, Anker ha ammesso che le telecamere di sicurezza Eufy non sono crittografate nativamente end-to-end. Inoltre, le telecamere hanno anche prodotto flussi video non crittografati per il portale web di Eufy, a cui è possibile accedere utilizzando i vari lettori multimediali.
Tuttavia, la società ha spiegato che sta iniziando a implementare soluzioni per risolvere questi problemi. Prevede, infatti, di aggiornare le telecamere Eufy per utilizzare la tecnologia WebRTC, crittografata per impostazione predefinita. Anker si è scusata per la mancanza di comunicazione e ha annunciato che sta consultando società di sicurezza esterne per controllare le sue pratiche.
Eufy ha avuto problemi di sicurezza anche in passato. Nel maggio del 2021, i proprietari di camere Eufy, aprendo le loro app, hanno visualizzato il flusso video di altre telecamere, installate nelle abitazioni di altri utenti. Non solo, in quella occasione gli utenti potevano anche modificare le impostazioni delle app e delle camere di altri.
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