La lunga scia di grandi licenziamenti di massa dei colossi IT non si arresta: Alphabet, la società madre di Google, sta tagliando circa 12.000 posti di lavoro, equivalente al sei per cento della sua forza lavoro globale.
A riferirlo è in via ufficiale la stessa azienda, cha ha inviato un’email a livello aziendale ai dipendenti. Il CEO Sundar Pichai si è detto “profondamente dispiaciuto” per i lavoratori che saranno licenziati e che è stata una “decisione difficile”, ma che serve a rimettere in piedi la società per il futuro.
I licenziamenti si faranno sentire a livello globale e in tutta l’azienda, e Pichai si è assunto “la piena responsabilità delle decisioni” che hanno portato il colosso a questo punto.
Il motivo di questi licenziamenti è ormai ben noto, condiviso con tanti altri competitor nella scena. Google, come altre Big tech, hanno innalzato numericamente le assunzioni negli ultimi anni, precisamente durante il periodo di forte crescita durante la pandemia, mentre adesso la situazione è completamente ribaltata. Nelle ultime settimane anche Microsoft, Amazon, Meta e altri hanno effettuato licenziamenti di massa, per via delle stesse problematiche.
Google non è dunque il solo. La società ha visto un calo del 27% degli utili lo scorso trimestre rispetto all’anno precedente e Pichai ha affermato che Alphabet avrebbe dovuto ridurre le spese e le assunzioni. Tuttavia, attivisti e analisti hanno chiesto tagli più aggressivi, osservando che l’organico dell’azienda è aumentato del 20% dal 2017, come anche riferito da Bloomberg.
Pichai ha riferito che i dipendenti saranno pagati durante l’intero periodo di notifica che precede il licenziamento, quindi per almeno 60 giorni. Alphabet offrirà anche pacchetti di liquidazione a partire da 16 settimane di stipendio più due settimane per ogni anno aggiuntivo a Google “e accelererà almeno 16 settimane di maturazione del GSU”. Pagherà anche i bonus del 2022 e il restante periodo di ferie, offrendo 6 mesi di assistenza sanitaria, servizi di collocamento e “sostegno all’immigrazione per le persone colpite”.
Solo nelle ultime due settimane, Microsoft, Amazon e Meta hanno licenziato rispettivamente 10.000, 18.000 e 11.000 dipendenti. Google ha tagliato anche altre spese di recente, mettendo fine al servizio Stadia, annullando i portatili Pixelbook di nuova generazione e altro ancora. Il colosso di Mountain View prevede di concentrarsi ancora più fortemente sull’intelligenza artificiale, e “si sta preparando a condividere alcune esperienze completamente nuove per utenti, sviluppatori e aziende”.
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