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A quanto pare quest’anno Apple ci farà annoiare

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Steve Jobs, che aveva capito molte cose, non a caso teneva il suo primo keynote proprio in questi giorni, ai primi di gennaio. All’inizio dell’anno infatti nei Paesi occidentali si ama fare previsioni su quel che verrà e si vogliono sentire voci rassicuranti che l’anno nuovo sarà un anno positivo e pieno di meraviglie. Jobs con il suo keynote al Macworld portava il primo cesto di “regali” per gli amanti della tecnologia (sedici anni fa nel cesto c’era l’iPhone, per dire, e poi il MacBook Air e tante altre novità) e tutti erano felici. Basta poco, direte voi. Ma non era affatto poco.

Adesso, invece, arriva la Befana che tutte le feste si porta via, sotto forma del giornalista di Bloomberg Mark Gurman, il più famoso esperto di leak e rumors in campo Apple, uno il cui stipendio dipende dalla capacità di captare i segnali provenienti da Cupertino e sbatterli in prima pagina. E sembra di essere tutti nella canzone di Lucio Dalla, “L’anno che verrà”: “L’anno vecchio è finito, ormai, ma qualcosa ancora qui non va”.

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Che cos’è che non va

Secondo Gurman questo sarà l’anno della “Apple Reality“, il visore di Apple. Ci arriviamo tra poco. Quello che è interessante non è tanto questa previsione, che va avanti da qualche anno (“L’anno prossimo Apple presenterà il suo visore” lo sentiamo ormai da tre anni almeno), ma la mancanza di novità negli altri campi.

Niente nuovi iPad rivoluzionari, niente nuovi Apple Watch rivoluzionari, niente nuove Apple Tv rivoluzionarie, niente nuovi prodotti (al di là del visore) rivoluzionari. Niente nuove AirPods. Niente iMac da 27 super-potente. Niente MacBook di nuovo design. Niente Mac Pro con un nuovo design ma solo passaggio a M2 Pro e Max.

Niente di niente, insomma. Un anno di aggiornamenti e noia, noia e aggiornamenti. Un nuovo sistema operativo per iPhone e iPad che farà più o meno le stesse cose. Un nuovo sistema operativo per Mac che ancora non mollerà la retrocompatibilità con i processori Intel, mantenendo il consumo abnorme di memoria che caratterizza le ultime tre versioni di macOS.

Va bene che ci sono volte che si fa la rivoluzione e altre che si fa l’evoluzione, ma questo 2023 rischia di essere noioso come il Cretaceo, soprattutto lungo uguale. Con un lentissimo cambiamento di tutto in termini di aggiornamenti: ricordiamoci infatti che M2 è un processore che è semplicemente l’evoluzione di M1, con un piccolo miglioramento incrementale, non un processore nuovo con una lavorazione in termini di nanometri sostanzialmente diversa.

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Un’immagine dello Steve Jobs Theater

Sarà tre volte Natale e festa tutti i di’

Il discorso cambia, secondo Gurman, quando si parla di Apple Reality, xrOS, occhiali da visitatore dello spazio, metaverso e tutto il resto. Qui non vogliamo criticare la strategia di Apple in questo settore o i suoi prodotti semplicemente perché i prodotti ancora non ci sono e la strategia non abbiamo la più pallida idea di come sarà. Quel che abbiamo visto sinora di realtà aumentata sono le app che permettono, usando l’iPhone o l’iPad, di posizionare un oggetto virtuale su un tavolo o in una stanza. Tutti i prodotti Apple, telefoni o computer che siano, in fondo alla pagina di presentazione, ne hanno un esempio.

Simpatico, lo guardi forse due volte e poi ti dimentichi che esiste. Così come ti dimentichi che esiste la realtà virtuale venti minuti dopo aver comprato un visore Oculus o una Hololens. Servono a qualcosa per le persone normali, come possono fare un telefono o un tablet? Probabilmente per adesso no. Ma, come dicevamo, non ha senso criticare criticare prodotti e strategie che non conosciamo. L’unica cosa che abbiamo capito è che il meccanismo per vedere le app in multitasking su iPad e Mac, cioè Stage Manager, potrebbe finalmente avere un senso perché sarebbe l’interfaccia più sensata per un visore di realtà virtuale. Un desktop virtuale con le app a lato che permette di passare da una all’altra. Ma, dicevamo, sono nostre fantasie.

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Una piccola luce nella notte

C’è la possibilità che Apple presenti un nuovo HomePod di dimensioni più generose rispetto all’attuale (e ottimo) mini, che permetterà di ascoltare meglio e di più la musica e interagire con l’ambiente. Il nuovo HomePod sarà una versione 2.0 del precedente, grande e ottimo (a nostro avviso) HomePod che purtroppo non è mai stato commercializzato nel nostro Paese ma che si trova nel mercato dell’usato a prezzi oltretutto importanti perché, come dicevamo, è un oggetto digitale di ottima qualità.

Ma questa piccola luce a un certo punto della lunga galleria buia che rischia di essere il 2023 basterà a rischiarare un’atmosfera cupa e depressa? Un anno di speed-bump e prodotti marginalmente cambiati? La linea di prodotti Apple in questo momento è oggettivamente molto forte. Apple ha tolto alcune cose (un MacBook ultraportatile con schermo a 12 pollici) ma forse lavora a un MacBook con schermo da 14-15 pollici tipo Air (per avere un grande schermo a prezzi ragionevoli) o addirittura un iPad di quelle dimensioni. Ma Gurman sostiene che i suoi informatori sono scettici sull’effettivo rilascio di questi oggetti.

L’unica cosa che sembra che Apple voglia rilasciare veramente, e in maniera abbondante, nel corso del 2023, sarà quindi la noia? E l’iPhone con il connettore Usb-C, certo. Ma dobbiamo davvero accontentarci?

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