Nel suo ultimo viaggio in Giappone, il CEO di Apple Tim Cook ha visitato Sony, ma anche la fabrica dei cinturini Alpine Look e ha incontrato il Primo Ministro Fumio Kishida. Cook ha parlato con il Premier del Sol Levante di investimenti (negli ultimi cinque anni Apple ha investito più di 100 miliardi di dollari nell’industria giapponese e assicurato che continuerà a investire nella regione) ma anche di privacy, dell’App Store e di funzionalità per l’iPhone che potrebbero essere predisposte in futuro in Giappone.
A riferirlo è il quotidiano Nikkei Shinbun specializzato nelle notizie economiche, spiegando che Kishida ha chiesto a Cook di attivare nel Wallet di iOS il My Number, una sorta di codice fiscale che viene assegnato a tutti i residenti in Giappone per gestire varie informazioni personali (pagamenti delle tasse, benefit sociali, ecc.). L’integrazione con iOS permetterebbe di velocizzare l’accesso ad alcuni servizi pubblici, alla stregua di come negli USA è possibile aggiungere il proprio documento d’identità o la patente nel Wallet per presentarli in modo semplice e sicuro.
La possibilità di integrare My Number nel Wallet permetterebbe di spingere l’adozione del sistema. Il Giappone offre dal 2016 ai residenti il codice numerico a 12 cifre ma finora solo il 49% della popolazione ha aderito a questo sistema, per preoccupazioni di alcuni legate alla privacy. Usando il My Number è possibile ricavare informazioni sulla salute dell’utente, dati bancari, indirizzo e altri dettagli, elementi che è fondamentale gestire con attenzione; qui potrebbe entrare in gioco l’iPhone, perfetto con la sicurezza intrinseca del Wallet che sfrutta funzionalità di sicurezza integrate nell’hardware e nel software dei dispositivi degli utenti, allo scopo di proteggere la loro identità e tenere al sicuro le loro informazioni personali.
Cook ha riferito a Kishida che Apple è disposta a offrire l’integrazione con My Number nell’iPhone e riferito anche che Apple nutre preoccupazioni su alcune funzionalità, chiedendo che le normative nella distribuzione delle app non pregiudichino la privacy e la sicurezza degli utenti.
Il governo del Sol Levante, alla stregua di quanto visto in Europa e in Giappone, vorrebbe limitare i sistemi di controllo e distribuzione delle app di Apple e Google, e sono state proposte norme che obbligherebbero Apple ad offrire a app store di terze parti. Apple all’epoca della visita di Cook in Giappone aveva rilasciato una dichiarazione spiegando di essere attivamente impegnata in un “dialogo costruttivo” con il governo. Cook ha probabilmente chiesto a Kishida di limare normative che secondo Apple pregiudicano la sicurezza di iPhone. In Europa la Mela non ha altra scelta che offrire l’accesso a store di terze parti.