Apple è in trattativa per la chiusura degli uffici a Mosca, non più operativi poco dopo l’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, offensiva che ha portato a una brusca escalation del conflitto russo-ucraino.
La Mela era stata obbligata ad aprire degli uffici in loco, dalle autorità russe le quali obbligano le imprese che operano in loco a fornire servizi da uffici locali, rischiando altrimenti di dover affrontare limitazioni e interdizioni.
Apple non ha lasciato i dipendenti locali a mani vuote; non ha rinnovato il contratto di locazione degli uffici (dai quali si vede il Cremlino) ma – dopo l’invasione – ha riallocato e trasferito molti dipendenti nel Kirghizistan, a Dubai e a Londra.
Apple si è ritrovata con uffici inutilizzati, con un contratto di locazione che – riferisce Moscow Times – scade a gennaio 2025.
La Mela sta cercando di rescindere il contratto di locazione ma non è una mossa semplice.
Da notare che, nonostante le scelte di Apple, il brand della Mela è popolarissimo e apprezzato in Russia. Gli iPhone rappresentano il 15% degli smartphone venduti nello Stato transcontinentale, e stime riferiscono di 32 milioni di dispositivi venduti nel 2021 nella Federazione.
In Russia la Mela ha ufficialmente bloccato la vendita dei prodotti (che qualcuno riesce ad ogni modo a ottenere con vari mezzi), ha bloccato Apple Pay, eliminato app di propaganda filo russa quali RT News e Sputnik News, e disabilitato funzionalità dedicate al traffico e agli incidenti nelle Mappe (le indicazioni sulle mappe potevano essere sfruttate per seguire i movimenti della popolazione).
A marzo di quest’anno il vice primo ministro ucraino, Mykhailo Fedorov, aveva scritto una lettera al CEO di Apple, Tim Cook, invitando Apple a fermare la vendita di dispositivi e bloccare l’accesso all’App Store in Russia: “Mi appello a lei e sono sicuro che non solo ascolterà ma farà anche tutto il possibile per proteggere l’Ucraina, l’Europa e alla fine tutto il mondo democratico dalla sanguinosa aggressione autoritaria, interrompendo la fornitura di servizi e prodotti Apple alla Federazione Russa, incluso il blocco dell’accesso all’App Store”, era scritto nella lettera; e ancora: “Siamo sicuri che azioni di questo tipo motiveranno giovani e la popolazione attiva della Federazione Russa bloccando proattivamente la vergognosa aggressione militare”.
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