Kiwix è un’app gratuita – disponibile per Mac, iPhone e iPad – progettata per consentire il download di Wikipedia e altri siti di grandi dimensioni, permettendo di disporre sempre di tutti i contenuti desiderati in locale e senza bisogno di connessione. Utile se si prevede di rimanere offline oppure per evitare costi di connessione quando sono troppo elevati.
Non a caso l’app è stata sfruttata a marzo dello scorso anno da vari utenti russi, spaventati dalla possibile messa al bando della versione russa dell’enciclopedia online a contenuto libero. La versione Mac di Kiwix deriva da quella per iPad ed è stata compilata probabilmente sfruttando Catalyst, strumento di Apple che consente agli sviluppatori di semplificare e velicizzare la conversione di app da iPad per portarle su macOS, con una “transizione più naturale” rispetto al porting delle app per iPhone.
L’interfaccia è in stile Mac e gli sviluppatori hanno curato le scorciatoie di tastiera e altre caratteristiche intrinseche delle app macOS. L’utility scarica e legge archivi ZIM, un formato aperto ad alta compressione e gestisce anche immagini e metadati aggiuntivi. Per default questi file sono scaricati nella cartella “Download”, in ogni caso è possibile impostare una diversa cartella di destinazione.
L’app non è ingombrante, ma se si desidera scaricare tutti i contenuti di Wikimedia, occorre mettere a preventivo una quantià generosa di memoria di archiviazione sul proprio dispositivo. A titolo indicativo ricordiamo che a marzo dello scorso anno la versione inglese di Wikipedia occupava circa 87GB con le immagini, oppure 47GB senza.
Gli sviluppatori hanno rivisto vari elementi dell’interfaccia e anche le funzionalità che consentono di vedere in anteprima gli articoli, impostando le varie funzioni con modalità più consone all’aspetto di un’app per macOS. La versione Mac “pesa” 13MB” e richiede macOS 12 o seguenti; la versione per iPad e iPhone richiede iOS 14/iPadOS 14 o seguenti. L’app è gratuita e in inglese: non è tradotta in italiano.
Negli scorsi mesi una ricerca ha rilevato che sempre più giudici ricorrono a Wikipedia per ricercare precedenti da applicare alle sentenze dei casi in esame.