Dopo il mondo dei giochi per dispositivi mobili, Netflix è interessata al mondo dei giochi per PC. Dalle offerte di lavoro della società statunitense si evince che questa è alla ricerca di un Game Director, un Art Director e uno Chief Technical Manager per lo sviluppo di un “gioco tutto nuovo di tipo AAA”, classificazione utilizzata per i videogiochi prodotti e distribuiti da un editore di medie o grandi dimensioni, tipicamente con un budget di sviluppo e marketing elevato.
Purtroppo dalle offerte di lavoro non trapelano indicazioni sul gioco, ma alcuni dettagli permettono di farsi una idea sulla futura produzione. Il titolo dovrebbe sfruttare Unreal Engine e Netflix sta cercando qualcuno che abbia “esperienza con FPS (First-Person Shooter, sparatutto in prima persona) e/o gli Sparatutto in Terza Persona. Tra i requisiti richiesti “passione” per “sistemi social” e per il gameplay “cooperativo e competitivo”. Da quanto pare di capire leggendo tra le righe il titolo in questione dovrebbe essere il primo di una serie, e non sono previsti acquisti in-app.
La società operante nella distribuzione in streaming via Internet di film, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento, si è già occupata di gaming, e a ottobre ha reclutato il sesto sviluppatore di videogiochi in-house: Spry Fox è una società indipendente specializzata in giochi cozy e originali (nota per titoli come Triple Town, Alphabear e Cozy Grove).
Questa estate in altre offerte di lavoro si faceva riferimento al cloud gaming e in un annuncio si faceva esplicita richiesta di un ingegnere a sostengo di servizio cloud per i giochi. Mike Verdu, vicepresidente della divisione dedicata allo sviluppo del gaming, ha confermato a ottobre che l’azienda sta seriamente esplorando il terreno con l’idea di rendere Netflix un luogo dove diventerà naturale giocare. I videogiochi in streaming potrebbero essere offerti tra le librerie di contenuti, in una categoria dedicata, senza costi aggiuntivi.
Negli scorsi giorni Netflix ha introdotto il suo primo abbonamento economico sostenuto dalla pubblicità. La mossa sarà presto seguita anche da Disney+ che da dicembre aumenterà i prezzi, oltre a introdurre un abbonamento economico con pubblicità