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Logitech K380 la recensione di un piccolo classico

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Mai immagine giornalistica fu più appropriata: una tastiera per domarli tutti. La tastiera compatta di Logitech è un piccolo classico: nata nel 2015, dotata di una delle prime connessioni Bluetooth con più slot di memoria azionabili in maniera chiara con una combinazione di tasti, è diventata una specie di bacchetta di Harry Potter per i dispositivi di casa e ancora oggi si presenta come una delle migliori alternative alla tastiera più leggera dei dispositivi Apple.

Ma come va su strada? Regge la concorrenza delle altre modalità di connessione implementate da Apple? È piacevole e comoda da usare? Trovate qui di seguito tutte le risposte.

Logitech K380 la recensione di un piccolo classico

Hardware

La tastiera della prova ha un layout italiano ed è compatibile, secondo la scatola in cui viene inserita da Logitech, con dispositivi Android, con quelli Apple (iPhone, iPad, Mac, Apple Tv) e Microsoft (Windows). È una tastiera compatta, con un rapporto del 75% rispetto a una tastiera “completa” anche di tastierino numerico. Questo si traduce nell’essere una tastiera paragonabile alla Magic Keyboard di Apple e alla totalità delle tastiere per computer portatile. Pesa 400 grammi, ha misure di 1,7 cm per 27,9 cm per 12,4 cm.

I tasti di comando (CTRL, FN, ALT/START e CMD/ALT) hanno una doppia stampigliatura a seconda che vengano “mappati” da un Mac o da un Pc. La tastiera ha una fila di tasti funzione che sono mappati con alcuni comandi multimediali ma i primi tre dopo l’Escape sono in realtà quelli usati per registrare e attivare i tre dispositivi Bluetooth salvati. Basta premere il tasto funzione. Il quale tasto è, per una infelice combinazione, posizionato alla destra del tasto CTRL e non a sinistra, cosa che crea qualche problema per chi utilizza la tastiera scrivendo senza guardare.

Logitech K380 la recensione di un piccolo classico

I tasti sono rotondi ma comodi, con una incavatura appena accennata al centro che favorisce l’aggancio del polpastrello. I tasti F e J presentano la “tacca” che serve per posizionare le dita senza guardare, mentre i tasti freccia sono a T invertita con lo spazio ai lati, anche se più piccoli. In realtà sono gli unici di dimensioni non standard perché tutti gli altri stasti sono gradevolmente simmetrici (non c’è compressione dei tasti con le lettere accentate o dei tasti SHIFT).

Infine, la corsa è di 1,6 millimetri e la tecnologia di attuazione è ovviamente a membrana con tasti attuati a forbice, cosa che rende questa tastiera relativamente silenziosa e con una precisione di attuazione dei tasti premuti non paragonabile a quella di una tastiera meccanica.

Per concludere, la tastiera non è alimentata da una batteria interna ricaricabile ma da due batterie estraibili di tipo AAA, che durano comunque tempi lunghissimi: Logitech dichiara due anni con un uso “pesante” di otto ore al giorno per cinque giorni la settimana. Per questo motivo la tastiera è dotata del solo tasto di accensione sul lato sinistro: non deve essere ricaricata. Inoltre, la forma del profilo a cuneo con quattro piccoli piedini in gomma facilita l’impostazione della scrittura.

Logitech K380 la recensione di un piccolo classico

Sulla strada

Solitamente quando si provano strumenti tecnologici per la vita di tutti i giorni si cerca di non far prevalere la propria attitudine professionale perché il pubblico è ampio e non ha sempre gli stessi bisogni. A differenza di fotografo o un videomaker che prova un computer portatile senza presa per le schede SD, infatti, un giornalista dovrebbe segnalare il problema ma considerare anche chi non ha nessun bisogno di quel tipo di slot e anzi, preferisce un computer con una linea più filante.

Nel caso di questa tastiera, però, facciamo un’eccezione perché in effetti la professione del “giornalista che scrive” porta con sé una esperienza che è utile per capire questo apparecchio. La tastiera è alla fine l’unica forma di interazione diretta (a parte il mouse) con l’hardware del computer. E nel nostro caso è stata molto positiva.

Questa tastiera è innanzitutto robusta e compatta. Tanto che abbiamo deciso di portarla con noi nello zainetto assieme all’iPad in alternative a quella ben più costosa fornita da Apple. Ma anche di usarla in casa con l’iPhone e il Mac mini. In tutti i casi, le considerazioni sono sempre state simili.

Logitech K380 la recensione di un piccolo classico

Il passaggio da un dispositivo memorizzato all’altro è facilissimo e molto veloce. La tastiera ha riconosciuto facilmente tutti i dispositivi Apple e li ha “ritrovati” in un attimo dopo aver stabilito il primo contatto. Abbiamo impostato il Mac mini sul primo tasto, l’iPad sul secondo e l’iPhone sul terzo: facile configurare e altrettanto facile il passaggio dall’uno all’altro. L’unico piccolo intoppo si è verificato quando abbiamo usato la tastiera sul Mac mini per “risvegliarlo” dallo stato di stand-by. Con iPhone e iPad non ci sono problemi ma non sempre siamo riusciti sul Mac mini. Poco male: basta usare il mouse e si ottiene lo stesso risultato.

La scrittura è comoda e senza fatica particolare. Non è una tastiera meccanica, quindi non ha la corsa e il feedback di una blasonata macchina per scrivere, invece ha una corsa sufficientemente lunga (1mm) e un’attuazione ferma e senza indecisioni, che permette di scrivere a dieci dita senza problemi. Abbiamo trovato la spaziatura tra i tasti tondi più che adeguata (praticamente si sfiorano) per avere la giusta separazione e al tempo stesso non “perdersi” con le dita fra un tasto e l’altro.

Logitech K380 la recensione di un piccolo classico

La robustezza e relativo peso del telaio, ma soprattutto l’angolo di rialzo e la stabilità dei quattro piedini in gomma sono tali da rendere la tastiera solida e ben ancorata al tavolo. L’abbiamo usata in treno, in casa, sul tavolo della cucina o sulla scrivania, sui tavolini di un paio di bar. Manca della flessibilità di un computer portatile, ovviamente, e non ci è parsa lo strumento migliore per scrivere una mail al bar, ma per un impiego in mobilità magari in classe piuttosto che in un’altra parte della casa o in vacanza è perfetta.

Sicuramente la tastiera Logitech rende relativamente meglio della tastiera Magic Keyboard di Apple per Mac, che ha un profilo molto più basso e una inclinazione meno accennata, cosa che costringe i polsi ad essere paralleli al piano di scrittura.

Logitech K380 la recensione di un piccolo classico

Conclusioni

È una “ottima normale” tastiera. Robusta, semplicemente funziona. La tecnologia e lo schema di uso con i tre tasti colorati per attivare tre connessioni Bluetooth diverse sono diventati un classico e nell’uso quotidiano la connessione della tastiera funziona molto bene: facile e intuitiva. L’azione dei tasti e la solidità della corsa senza incertezze e con un pre-corsa limitatissimo, oltre al grip sulla superficie sulla quale viene poggiata la struttura, sono ottimi per una tastiera in plastica con una forte vocazione alla portabilità. La presenza di un tasto di accensione permette di trasportarla nello zaino senza timore che si accenda da sola e si possano scaricare le batterie. Non è leggerissima (quattro etti) ma è il prezzo da pagare per una tastiera solida.

Non abbiamo da segnalare alcun ritardo, raddoppio o perdita di lettere quando si scrive anche velocemente (con i limiti noti delle tastiere con tecnologia a membrana). Non abbiamo sentito particolari “fatiche” da scrittura rispetto alla Magic Keyboard alla quale siamo abituati. L’attuazione dei tasti è piacevole e con un rumore ovattato differente ad esempio da quello della tastiera Magic Keyboard di Apple. La differenza di prezzo la rende ancora più gradevole per chi voglia dotarsi di una nuova tastiera compatibile con l’ecosistema Apple.

La bontà del prodotto Logitech a nostro avviso sta anche nella facilità con la quale si possono reperire i layout preferiti, tra cui ovviamente quello italiano (cosa non così scontata con le tastiere cinesi che si trovano su internet).

Logitech K380 la recensione di un piccolo classico

Leggermente più piccola delle tastiere Apple ma più solida nonostante sia tutta in plastica, lascia perplessi la presenza di due batterie AAA per l’alimentazione e la contestuale mancanza di una presa per agganciarla al computer: è più facile trovare nuove pile ma in caso di emergenza non si può connetterla direttamente al computer. Comunque, consuma veramente pochissimo e le batterie durano praticamente per sempre. Il software di Apple non rileva la durata restante delle batterie (non viene indicato se la tastiera è scarica).

Infine, a parte la singolare inversione dei tasti CTRL e FN (scomoda per chi ha l’abitudine di usare il tasto CTRL per fare il tasto destro con la trackpad da scrivania), va notato che i tasti “speciali” (la fila in alto) sono in parte differenti da quelli che si trovano sulle tastiere Apple e non possono essere cambiati se non scaricando il software di Logitech. Le funzioni preimpostate sono comunque molto semplici ed è più facile non complicarsi la vita.

Logitech K380 la recensione di un piccolo classico

Nella fascia di prezzo di questa tastiera non ci sono alternative di tastiere meccaniche o da gamer (con una latenza minore e con tasti più robusti) quindi la scelta è obbligata. Manca tuttavia la retroilluminazione, che avrebbe messo in crisi le due batterie AAA ma che rende l’utilizzo di questa tastiera limitato alle situazioni in cui sono presenti delle fonti luminose (anche le Magic Keyboard di Apple sono prive di retroilluminazione). I colori e la forma, soprattutto grazie ai tasti rotondeggianti, la rendono un oggetto gradevole sia da usare sulla scrivania di casa che in viaggio.

VOTO
7 e mezzo

PRO

  • Robusta e funzionale a un ottimo prezzo
  • Ottima connessione Bluetooth
  • Batterie AAA ma durano tantissimo
  • Disponibile in vari colori

CONTRO

  • Non è retroilluminata
  • Non ha una presa per cavetto di connessione
  • I tasti rotondi sono comodi ma non sono per tutti

Prezzo al pubblico

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