Apple ha deciso di comporre in via stragiudiziale l’azione legale contro Simon Lancaster, ex dipendente accusato di avere fornito ai media informazioni su progetti riservati.
Nell’ambito dell’accordo, Lancaster pagherà a Apple un risarcimento, un importo che non è stato reso noto e non potrà rivelare qualsiasi informazione riservata di sua conoscenza che riuguarda Apple, senza il consenso di quest’ultima.
L’accordo – riferisce The Verge – è stato approvato dal giudice pochi giorni addietro.
A marzo del 2021 Apple aveva intentato causa contro il dipendente che sfruttava informazioni commerciali “riservate e sensibili”, passate a giornalisti per pubblicare articoli con indiscrezioni su futuri prodotti. In cambio delle informazioni che faceva trapelare, Lancaster avrebbe chiesto favori alle persone dei media con cui era in contatto, come ad esempio parlare favorevolmente di startup nelle quale aveva investito.
Fino al 1° novembre 2019, Lancaster era assunto con il titolo di Advanced Materials Lead and Product Design Architect, coinvolto in vari progetti hardware. Il suo compito era di valutare materiali e occuparsi della prototipazione di innovazioni per futuri prodotti hardware. Avrebbe cominciato a passare dettagli ai media da novembre 2018, usando SMS, email e telefonate.
Non è dato sapere per quali prodotti Lancaster avrebbe passato informazioni riservate a terzi, ma molti dei “leaks” si sarebbero verificati tra ottobre e novembre 2019, con preoccupazioni per quello che Apple nei documenti presentati in tribunale chiama “Project X”. Non è chiaro a cosa faccia riferimento “Project X” ma non dovrebbe essere altro che il visore pre la Realtà Aumentata/Realtà Virtuale (AR/VR) sul quale da tempo circolano indiscrezioni.
Lancaster a suo tempo aveva – tra le altre cose – ottenuto un incarico presso Arris Composites, un vendor che fornisce servizi ad Apple, e secondo Cupertino oltre ad avere passato documenti ai media, avrebbe avuto accesso a informazioni confidenziali che sono state di aiuto a Arris.
Come tutti i dipendenti di Apple, anche Lancaster prima di essere assunto aveva firmato un “accordo sulla riservatezza e la proprietà intellettuale” che proibisce di condividere segreti aziendali e informazioni riservate; dopo l’assunzione è stato anche formato in materia di sicurezza e condotta aziendale, allo scopo di impedire la diffusione o il furto di documenti segreti.
Apple aveva chiesto risarcimento dei danni subiti per la diffusione dei segreti commerciali, importo che doveva essere determinato durante process, calcolando anche guadagni, proventi e vantaggi ottenuti da Lancaster dai documenti rubati.