ARM, l’azienda di proprietà di Softbank Group nota per la linea di processori basata sull’architettura omonima, ha citato in giudizio Qualcomm e Nuvia (azienda fondata da ex dipendenti Apple e acquisita lo scorso anno da Qualcomm) per violazione degli accordi nel contratto di licenza e per violazione del trademark.
Reuters riferisce che ARM mira a un provvedimento cautelare che obbligherebbe Qualcomm a distruggere i progetti sviluppati mediante gli accordi di licenza tra ARM e Nuvia, convenzioni che secondo ARM non possono essere trasferite a Qualcomm senza il suo consenso.
Qualcomm, lo ricordiamo, ha acquisito Nuvia lo scorso anno per 1,4 miliardi di dollari. Lo scontro tra Qualcomm e ARM è un cambiamento importante nei rapporti tra le due aziende; Qualcomm ha fatto per anni affidamento ad ARM per il design dei core di calcolo di suoi processori e SoC. ARM, lo ricordiamo, non produce direttamente i propri processori ma vende licenze per l’uso della sua tecnologia. Le due aziende sono ai ferri corti e in disaccordo su varie questioni da anni, e insider di Qualcomm avrebbero privatamente lasciato intendere di lamentele con il partner per un rallentamento nelle innovazioni, elemento che avrebbe portato Qualcomm a rimanere indietro rispetto a Apple in termini di performance dei processori.
Per questo motivo Qualcomm ha scelto di comprare Nuvia – azienda fondata da ex chip architect di Apple – nel tentativo di rivitalizzare le attività nel settore dei SoC creando chip custom con core di elaborazione che sfruttano tecnologie diverse dal design ARM standard usato anche da aziende rivali quali la taiwanese MediaTek.
Qualcomm progetta SoC pensati per portatili con Windows 10 ARM da alcuni anni, ma questi non hanno mai brillato in quanto a potenza di elabrorazione. Al momento Qualcomm sfrutta una licenza per alcuni suoi prodotti che le consente di modificare il design ARM di riferimento e adattare il funzionamento della CPU a sue specifiche esigenze. Le competenze degli uomini che arrivano da Nuvia dovrebbe consentire di fare un balzo avanti, con Apple che impostato l’asticella molto in alto con i suoi chip M1 e successive varianti.