Legali del Dipartimento di Giustizia statunitense stanno a quanto pare preparando una denuncia per violazione delle norme in materia antitrust contro Apple. Lo riferisce Politico citando una sua non meglio precisata fonte che indica la causa come “potenziale”, spiegando che il Dipartimento di Giustizia sta ancora facendo delle valutazioni.
Gli inquirenti del Dipartimento starebbero mettendo insieme le informazioni per una causa che potrebbe essere intentata a fine anno. Il governo statunitense ha già avviato una indagine antitrust nel 2019 per le policy riguardanti l’App Store, le app di terze parti, le procedure di riparazione e altre questioni, e società come Spotify, Epic Games, Match Group, Basecamp e Tile, lamentano da tempo l’impossibilità di competere con Apple in alcuni ambiti.
Il procedimento fa parte di indagini più ampie tra le aziende IT e che riguardano anche Amazon, Facebook e Google, e che potrebbero portare a cambiamenti importanti nel settore. A febbraio di quest’anno la commissione giudiziaria del senato degli Stati Uniti ha approvato l’Open App Markets Act, un disegno di legge antitrust mediante il quale Apple potrebbe essere obbligata a non ostacolare l’uso di store alternativi per app e sistemi di pagamento esterni a quelli standard forniti di serie dall’azienda (in altre parole scavalcando i suoi sistemi di pagamento).
Apple è anche nel mirino della EU riguardo a presunti abusi della propria posizione di controllo sulla distribuzione delle app per lo streaming musicale, al fine di favorire Apple Music. A cambiare le carte in tavole in Europa penserà ad ogni modo il Digital Markets Act(DMA) – l’insieme di norme che arriveranno all’inizio del prossimo anno e dovrebbero “garantire mercati digitali equi e aperti”, elemento che comporta per i “gatekeeper” (le piattaforme che esercitano una funzione di controllo dell’accesso) vari obblighi, incluso il divieto di riservare ai propri servizi e prodotti un trattamento favorevole in termini di classificazione rispetto a servizi o prodotti analoghi offerti da terzi sulla loro piattaforma.