La legislazione volta a stimolare la produzione di chip negli Stati Uniti ha superato il suo ultimo grande ostacolo. La Camera dei Rappresentanti ha approvato il CHIPS and Science Act con un voto di 243-187- 1, lasciando solo gli ultimi step formali, con la firma del presidente Biden prima che il disegno di legge diventi legge. La misura equivalente del Senato ha approvato con 64-33 voti il giorno prima.
La legge è una versione ridotta delle proposte precedenti, ma promette un aiuto significativo per la produzione americana di semiconduttori. Offre più di 52 miliardi di dollari per i produttori di chip statunitensi e crediti d’imposta per le fabbriche nazionali. In una dichiarazione, il Presidente ha affermato che il disegno di legge ridurrà i costi del prodotto, creerà posti di lavoro “altamente remunerativi” e ridurrà la dipendenza del paese dai fornitori di chip stranieri.
Gli approcci precedenti hanno sollevato obiezioni da entrambe le parti del Congresso. I repubblicani erano preoccupati che il disegno di legge sulla riconciliazione avrebbe incluso elementi climatici, sanitari e fiscali non correlati. Altri ritenevano che il disegno di legge avrebbe finanziato in realtà la produzione cinese. Il senatore indipendente Bernie Sanders, nel frattempo, aveva espresso preoccupazione che il disegno di legge potesse premiare i produttori di chip già forti, ed è stato l’unico non repubblicano al Senato a votare contro.
Il CHIPS and Science Act non dovrebbe influenzare la produzione a breve termine. Le aziende impiegheranno anni per costruire nuove fabbriche e aggiornare le strutture per affrontare la carenza di chip e migliorare l’indipendenza della produzione. Se le cose dovessero, però, andare come sperato, allora il CHIPS potrà diminuire la gravità delle future crisi della catena di approvvigionamento.