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Siamo finiti in un universo parallelo e non lo sapevamo

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L’estate è la stagione delle storie un po’ folli per intrattenere i lettori in villeggiatura, o almeno questa una volta era la teoria che si insegnava nelle redazioni dei giornali nazionali e di provincia. Ma la cronaca che emerge dalla rete ci ha insegnato che questo in realtà su Internet succede tutti i giorni dell’anno. Fino a oggi, quando ha fatto capolino una notizia che rimette in discussione l’idea stessa di “notizia farlocca” e apre la strada a momenti di surreale stupore.

La cronaca è semplice: martedì scorso è stato riacceso il più grande acceleratore di particelle del mondo. Dopo tre anni di aggiornamenti e manutenzione, il Large Hadron Collider (LHC) ha immediatamente permesso l’osservazione per la prima volta di tre nuove particelle esotiche.

Il Large Hadron Collider è dunque ora in funzione e sta battendo i record di collisioni di particelle alla massima energia mai realizzate sinora. È tutto molto eccitante: i team coinvolti sono alla ricerca di ulteriori informazioni sulla cosiddetta “particella di Dio”, il Bosone di Higgs, e sui segni lasciati della materia oscura (ammesso che esista, come invece stanno cominciando a chiedersi alcuni fisici). Tutto molto bello e nella norma, notizie che finiscono in fondo alla pagina delle informazioni scientifiche, se non fosse che ci si è messo di mezzo un gruppo di lunatici.

Universi paralleli

Le teorie della cospirazione più divertenti infatti si sono da tempo fissate sull’idea che il Large Hadron Collider sia la porta dell’Inferno o, al limite, di una realtà parallela alla nostra. Una sorta di strumento da film della Marvel per entrare nel metaverso e sbarcare su Terra 889 o qualcosa del genere.

Siamo finiti in un universo parallelo e non lo sapevamo

Infatti alcuni teorici della cospirazione temono (sul serio) che accendere il Large Hadron Collider apra una porta per l’Inferno. E, se messi davanti alla cruda realtà che già le cose vanno male sulla Terra senza bisogno di scomodare l’Inferno, negano l’evidenza e sostengono che c’è almeno una dimensione parallela in cui si entra e da cui non c’è ritorno. È quella aperta dal Large Hadron Collider il 5 luglio.

Ma non è la prima volta che ci sono teorie della cospirazione riguardo al Cern di Ginevra, dove si trova il Large Hadron Collider (LHC): dalla creazione di buchi neri ai sacrifici umani l’idea che gli scienziati europei stiano facendo in realtà tutt’altro che fare gli scienziati è dura a morire. Quest’anno però sembra che i teorici della cospirazione siano andati al cinema a vedere Doctor Strange e il Multiverso della Follia, dato che in rete (soprattutto su Twitter, diventato il canale preferito degli sciroppati) le voci sono tutte incentrate sull’apertura di un portale verso un’altra dimensione.

Un astrologo ha notato sul social: “Chi ha avuto la sensazione che da un po’ di tempo a questa parte stia arrivando un grande cambiamento?”. E poi: “Il 5 luglio cambieremo letteralmente linea temporale, quando il Cern accenderà la sua macchina si aprirà un portale attraverso il quale entrerà anche l’ignoto. Mantenete le vostre vibrazioni positive e la vostra energia”. Saggio consiglio che i più prudenti hanno prontamente seguito assumendo, si presume, la posizione “brace brace brave” di quando un aereo sta effettuando un atterraggio di emergenza.

“Ho controllato – ha aggiunto un altro – c’è stato un perché nel 2012 hanno generato delle tensioni nell’acceleratore dieci volte superiori alla norma che hanno causato questi effetti Mandela; qualsiasi portale stiano aprendo, non dovrebbero”. L’Effetto Mandela è un fenomeno per cui un ampio segmento della popolazione ricorda in modo errato un evento significativo o condivide il ricordo di un evento che non si è effettivamente verificato.

Arrivano gli alieni?

Per quanto sia divertente immaginare di evitare di essere trascinati in una dimensione parallela creata dalla “macchina” che sta vibrando (l’acceleratore), prendiamo per un attimo sul serio la teoria della cospirazione. A voler essere generosi, si potrebbe ipotizzare che le teorie sulle dimensioni alternative si basino sull’idea che l’LHC potrebbe, in teoria, rilevare prove di dimensioni extra.

“Come potremmo verificare la presenza di dimensioni extra? Una possibilità sarebbe quella di trovare prove di particelle che possono esistere solo se le dimensioni extra sono reali”, dicono quelli del Cern sul sito web. “Le teorie che suggeriscono le dimensioni extra prevedono che, così come gli atomi hanno uno stato fondamentale a bassa energia e stati eccitati ad alta energia, ci siano versioni più pesanti delle particelle standard in altre dimensioni. Queste versioni più pesanti delle particelle, chiamate stati di Kaluza-Klein, avrebbero esattamente le stesse proprietà delle particelle standard (e quindi sarebbero visibili ai nostri rivelatori) ma con una massa maggiore”.

Siamo finiti in un universo parallelo e non lo sapevamo

Continuano gli scienziati del Cern: “Se gli acceleratori trovassero una particella simile a Z o W (i bosoni Z e W sono portatori della forza elettrodebole) con una massa 100 volte maggiore, ad esempio, ciò potrebbe suggerire la presenza di dimensioni extra. Particelle così pesanti possono essere rivelate solo alle alte energie raggiunte dal Large Hadron Collider”.

Altre ipotesi: buchi neri tascabili

Ma non c’è solo questo. Secondo un articolo di IFL Science un’altra possibilità per i cospiratori è data dal fatto che l’LHC possa produrre buchi neri (estremamente) temporanei e (incredibilmente) miniaturizzati. La comparsa di questi microscopici buchi neri potrebbe dirci dell’esistenza di dimensioni extra. Tuttavia, questi buchi neri sono veramente infinitesimali e soprattutto non sono in grado di inghiottire il pianeta: collasserebbero su se stessi in circa 10-27 secondi.

“Le speculazioni sui buchi neri microscopici all’LHC si riferiscono a particelle prodotte dalla collisione di coppie di protoni, ciascuna delle quali ha un’energia paragonabile a quella di una zanzara in volo”, scrive il Cern. “I buchi neri astronomici sono molto più pesanti di qualsiasi cosa possa essere prodotta all’LHC”.

Siamo finiti in un universo parallelo e non lo sapevamo

Allora, come hanno reagito i teorici della cospirazione quando l’LHC è stato acceso e non abbiamo cambiato dimensione? Hanno cambiato le carte in tavola più velocemente di un protone scagliato in un acceleratore di particelle. E creato una nuova teoria: “Molte persone stanno ignorando la serietà del pericolo del programma dell’Hadron Collider. Non è che gli esseri multidimensionali emergono da un portale e uccidono tutti all’istante”, ha scritto un cospiratore. “Non è così che funzionano i rituali satanici. Le ramificazioni di ciò che è accaduto ieri si manifesteranno nei prossimi mesi”.

Peccato che lo stesso utente avesse in precedenza twittato: “Tra otto ore si apriranno le porte dell’inferno. Gli esseri rettiliani transdimensionali stanno arrivando per voi e la vostra famiglia. Questa non è un’esercitazione”.

Certo, come no.

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