Venerdì 15 luglio Apple ha depositato la documentazione finale nell’ambito della battaglia legale che vede l’azienda contrapposta nei tribunali americani con Epic Games su questioni che riguardano Fortnite (eliminato dall’App Store perché sfruttava meccanismi di pagamento in-app che bypassavano i sistemi di pagamento di Apple), asserendo che un’ingiunzione che prendesse di mira l’App Store dovrebbe essere rigettata.
Nel ricorso presentato alla Nona Corte di Appello, Apple ha esposto le sue argomentazioni sul perché ritiene giuridicamente improprio un eventuale provvedimento inibitorio. Nello specifico, la Casa di Cupertino sostiene che il tribunale distrettuale che in precedenza si è occupato della questione, ha emesso una decisione con modalità “inedite” e che Epic non è riuscita a dimostrare i presunti danni.
“Epic non è riuscita a dimostrare danni diretti o indiretti”, si legge nel fascicolo. “Nel tribunale distrettuale, Epic non ha in nessun momento presentato prove di danni concreti di interesse legale. Già solo per questo motivo la sentenza deve essere annullata”.
Apple delinea diverse argomentazioni, incluse l’assenza da parte di Epic Games di prove di danni dovuti al precedente provvedimento.
Sia Apple, sia Epic – lo ricordiamo – hanno deciso di impugnare la sentenza originaria giacché nessuna delle due società è rimasta soddisfatta del provvedimento che ha chiuso il primo grado di giudizio nella causa.
Rispondendo in precedenza alla questione sideloading (offrire agli utenti la possibilità di scaricare app con meccanismi alternativi esterni all’App Store), scelta pericolosa secondo Apple, Epic fa notare che su Mac questa possibilità è offerta e le app possono essere scaricate da fonti esterne al Mac App Store. Secondo Epic, Apple non vuole offrire questa possibilità perché altrimenti si troverebbe a competere con store alternativi.
Apple non ha per ora nessuna intenzione di riammettere Fortnite su App Store (eliminato perché Epic aveva provato a scavalcare il sistema dei pagamenti in-app della Mela). Da alcuni mesi il gioco in questione è ad ogni modo utilizzabile su iPhone e iPad via browser, e anche tramite le piatteforme di cloud gaming Xboxe GeForce Now.
A settembre dello scorso anno, Apple aveva comunicato a Epic che il gioco Fortnite, oggetto del contendere in tribunale, non sarà riammesso su App Store, almeno fino alla conclusione della disputa legale. Il CEO di Epic aveva parlato a questo proposito di ulteriore mossa anticoncorrenziale di Apple, ma il giudice non aveva effettivamente stabilito alcun obbligo in tal senso, per cui la Mela non ha per il momento alcun obbligo di riammettere Fortnite.
Ricordiamo che la causa madre relativa alle commissioni del 30% e ai metodi di pagamento alternativi è quella che vede contrapporti Epic ad Apple. Tutti gli sviluppi della vicenda sono disponibili da questa pagina.