Con il Mini 3 Pro DJI continua ad evolvere la sua serie di droni sotto i 250 grammi. Se all’apparenza le novità potrebbero sembrare poche, in effetti questo ultimo drone è una vera rivoluzione, non tanto in termini di design, ma di funzionalità. Anticipiamo subito, infatti, che si tratta di un upgrade particolarmente importante, anche se si guarda al radiocomando.
Giusto per fare un minimo di cronistoria che possa rendere subito l’idea delle importanti novità presenti a bordo del Mini 3 Pro, ricordiamo che DJI ha introdotto il Mavic Mini originale, con un piccolo sensore da 1/2,3″ e caratteristiche di base, nell’ottobre 2019. Poco più di un anno dopo, ha abbandonato l’appellativo di “Mavic” con il Mini 2, che ha aggiunto importanti funzionalità , come l’acquisizione di foto Raw, pur rimanendo ancora con un piccolo sensore e mancando di sensori per il rilevamento degli ostacoli. Adesso, il Mini 3 Pro vanta un sensore più grande da 1/1,3″ con un veloce obiettivo F1.7, ha un gimbal che può riprendere e scattare in verticale, evita gli ostacoli in 3 direzioni e pesa comunque meno di 250 grammi, rendendolo così più accessibile ai piloti, non necessitando di patentino.
Prima ancora di scendere nel dettaglio di come è fatto il drone, riassumiamo in poche righe le funzioni più rilevanti. La fotocamera del Mini 3 Pro è in grado di acquisire foto da 48 MP e video 4K/60p, la prima per un drone della sua categoria. Vanta il sistema APAS 4.0 di DJI per consentire al drone di rilevare e aggirare gli ostacoli, così come presente è l’ActiveTrack 4.0 che offre al drone la possibilità di selezionare e tracciare soggetti, comprese auto e persone, per seguirle automaticamente.
Ancora, volendo fare un paragone con le serie passate, degna di nota è la nuova batteria “Intelligent Flight Plus”, che non è inclusa nel pacco standard, e che consente al velivolo 47 minuti di volo, contro i 34 della batteria standard, che comunque rappresenta tre minuti in più rispetto al Mini 2.
Infine, giusto per rendere l’idea delle differenze con il predecessore, insieme al Mini 3 Pro è stato annunciato un nuovissimo telecomando, il DJI RC. Rappresenta certamente un enorme miglioramento rispetto all’utilizzo del tradizionale radiocomando con smartphone.
Come è fatto
Mini 3 Pro non abbandona completamente le fattezze del predecessore, ed anzi continua proprio su questa strada. Ad occhio nudo non mancano le differenze tra i due droni, soprattutto per via dei sensori installati a bordo del Mini 3 Pro. E’ certo, che a livello estetico non può parlarsi di assoluta rivoluzione, con i due droni che comunque continuano a somigliarsi.
Quando a dimensioni, Mini 3 Pro misura 145x90x62 mm, dunque ha un telaio più lungo e più largo del diretto precedessore. Anche le eliche sono più lunghe del Mini 2; va da sé, allora, che DJI ha lavorato sui materiali per mantenere il peso del drone a 249 grammi, pur avendone ingrandito le dimensioni. La batteria al suo interno, rimovibile naturalmente, è da 3850 mAh. Tra le novità che risultano particolarmente comode, lo spostamento del tasto di accensione sulla parte superiore dello chassis, una scelta inversa rispetto ai due predecessori, che risulta essere estremamente comoda e, in effetti, più naturale.
Come già accennato, la differenza estetica e funzionale più importante è l’inserimento dei sensori per rilevare ed evitare gli ostacoli. Si tratta do un sistema a tre vie. I sensori si trovano sulla parte superiore, inferiore e posteriore del drone, mentre non ci sono sensori sui lati. Si tratta di un allestimento simile al Mavic Air 2, ma totalmente diverso da Mavic Mini e Mini 2, che non hanno alcun sensore del genere a bordo.
Vi lasciamo ad una serie di immagini comparative, per comprendere ad una semplice occhiata le differenze, ma anche le somiglianze tra i due droni.
Foto e video
La fotocamera del Mini 3 Pro, come accennato, ha un sensore CMOS da 48 MP, 1/1,3″, in grado di supportare filmati HDR con mappatura dei toni ed è in grado di acquisire immagini da 12 MP e 48 MP. Utilizza un obiettivo ad apertura fissa f1.7 equivalente a 24 mm con un campo visivo di 82,1°. Naturalmente, la camera e il sensore sono innestati su un gimbal meccanico a 3 assi che può ruotare per assumere un orientamento verticale, come sul Mavic Pro originale, e che consente agli utenti di scattare immagini e riprendere video ottimizzati per la pubblicazioni sui social media senza sacrificare la qualità.
Diverse le modalità di scatto tra cui selezionare: foto singola, 48 MP, panorami da 3 e 5 immagini, burst e scatti a tempo. SmartPhoto, introdotto con il Mavic Air 2, che offre anche foto da 48 MP, non è disponibile sul Mini 3. Questa funzione, che regola gli elementi principali tra cui sole, cieli e alberi, sembra essere stata dismessa.
Sebbene le immagini da 48 MP contengano più dati e siano di qualità superiore, è possibile scattarle solo come foto singola. Scattare in modalità Burst, AEB o a tempo restituirà uno scatto da 12 MP.
Quanto ai video, il Mini 3 Pro è il primo drone sotto i 250 grammi di peso a offrire capacità di registrazione 4K/60p a 150 Mbps con codec H.264 o H.265. Registra anche video 4K/30p in HDR. Sono disponibili anche video slow motion 1080p a 240p. Vale la pena notare che scattare a qualsiasi frame rate superiore a 2,7K/30p disabiliterà la funzionalità APAS 4.0 e il FocusTrack. Ciò significa che non è possibile fermare e aggirare gli ostacoli, o seguire automaticamente i soggetti durante la registrazione di video 4K. 60 FPS.
La fotocamera Mini 3 Pro ha un’apertura fissa F1.7 e può ingrandire digitalmente soggetti fino a 4X durante la registrazione di filmati 1080p. E’ possibile utilizzare il profilo colore D-Cinelike, così da poter recuperare ombre e luci in post-elaborazione, più di quanto sia possibile fare con un profilo di registrazione tradizionale. Il drone può ingrandire soggetti fino a 2X durante la registrazione fino a 4K/30p, 3X con 2,7K/60p e 4X in 1080p.
Come risultato del sensore più grande della fotocamera e dell’apertura F1.7, la qualità delle immagini catturate su Mini 3 Pro è sensibilmente superiore a quella di Mavic Air 2 e Mini 2. Il profilo colore ricorda quello di Air 2S o della serie Mavic 3. Anche in situazioni di scarsa illuminazione il drone è in grado di restituire immagini di qualità sensibilmente superiori al Mini 2, in molti casi senza rumore di sottofondo.
Naturalmente, vi lasciamo ad un video dimostrativo di quel che è capace di registrare il drone, senza troppe elaborazioni in posto produzione. Questo perché vogliamo fornirvi un sample video per mostrare le capacità di registrazioni nude e crude, così come il drone registra out of the box.
Quel che continua a non piacerci è la memoria integrata del drone, che presenta solo 1,3 GB di memoria interna integrata. Questo vuol dire doversi immediatamente procurare, prima ancora di aprire la confezione, una MicroSD piuttosto capiente, consigliamo almeno da 64, se non 138 GB. Naturalmente, badate bene che sia una scheda di Classe 3 o superiore, e che non sfori i 512 GB di spazio di archiviazione.
Radiocomando DJI RC
Chi acquista il pack completo con il nuovo radiocomando otterrà un upgrade ancor più importante. Non solo Mini 3 Pro, per tutto quanto detto sinora è certamente un evidente upgrade rispetto al predecessore, ma anche il nuovo telecomando DJI RC farà la differenza.
La caratteristica più importante, che salta subito all’occhio, è che si tratta di una periferica con schermo integrato da 5,5 pollici di diagonale. Questo permetterà di avere un radiocomando ancor più solido e robusto, che non richiedere il collegamento con periferiche esterne. Ha quattro antenne integrate, presenta anche miglioramenti rispetto al DJI RC Pro e offre uno slot per schede microSD sul fondo per l’espansione della memoria.
Pesa appena 385 grammi contro i 680 grammi del DJI RC Pro. E’ assolutamente ergonomico, comodo e confortevole da tenere in mano, offre rotelle sulla parte superiore del telecomando per regolare l’inclinazione del gimbal e lo zoom.
Lo schermo è semplicemente fantastico, propone una qualità ottima, anche al tatto, quando si inizierà ad impostare il drone, o si effettueranno slide e tap a schermo. La luminosità, seppur non raggiunge le vette del DJI RC Pro, è altissima, così che sarà possibile controllare il drone senza prblemi, anche sotto la luce diretta del sole.
Sul radiocomando gira una versione di Android pesantemente modificata, ottimizzata per l’utilizzo con l’app DJI Fly. Si tratta della stessa app utilizzata per il volo con altri droni, quali il Mini, Mavic Air 2, Air 2S e persino la serie Mavic 3. La novità che si può trovare su questo drone, come accennato, è la modalità Ritratto che inclina il gimbal di 90º e consente di scattare foto verticali senza perdere di qualità e senza ritagli.
DJI ha dotato il Mini 3 Pro di ActiveTrack 4.0 per una maggiore precisione nel tracciamento dei soggetti durante i voli automatizzati. Esistono tre modi diversi modi di utilizzare questa funzione: Punto di interesse (POI), Spotlight e ActiveTrack. POI, che richiede di disegnare un riquadro attorno a un soggetto cos’ da poter compiere un giro completo attorno a quest’ultimo, mentre Spotlight consente di far volare il drone mentre il soggetto designato rimane al centro dell’inquadratura. ActiveTrack, invece, consente al drone di riconoscere auto e persone, così da seguire al megkio i soggetti interessati. Durante le nostre prove siamo riusciti a farlo funzionare, ma non è una modalità così rassicurante, e in alcune occasioni ha perso di vista l’obiettivo. Sicuramente è necessario qualche affinamento al firmware.
Incluse le solite modalità QuickShots, come Dronie, Circle, Helix, Rocket, Asteroid e Boomerang, così come presenti sono le modalità di scatto Hyperlapse e Panorama, che possono essere catturati in varie dimensioni.
MasterShots, introdotto con Air 2S e incluso nella serie Mavic 3, è disponibile anche su Mini 3. Questa funzione esegue una varietà di movimenti QuickShot automatizzati, inclusi Dronie, Helix, Boomerang e Circle per poi montarli automaticamente per una clip immediatamente condivisibile.
Sensazione di volo
Chi ha pilotato un drone della serie Mini, o anche della serie Air, si troverà subito a proprio agio con questo nuovo Mini 3 Pro. Facilissimo da pilotare, e subito pronto al decollo, ancor di più senza la necessità di dover alloggiare lo smartphone sulla staffa del radiocomando. Una volta acceso aggancia in pochi secondo il GPS, ed è subito pronto a spiccare il volo.
Meno rumoroso dei diretti predecessori, il drone vola in modo fluido come ci si aspetterebbe, e anche in condizioni di forte vento non ci è mai sembrato in difficoltà. Grazie alla presenza di sensori frontali, superiori e laterali, si vola anche con una certa sicurezza in più rispetto al Mini 2, certi che in caso di ostacolo frontale non ci si andrà a schiantare.
In estrema sintesi il volo con questo Mini 3 Pro è assolutamente confortevole e godibili, adatto davvero a tutti. Grazie alla tecnologia di trasmissione O3 (OcuSync 3.0) di DJI, non abbiamo mai notato alcun problema di segnale video: il flusso di riprese video a schermo è sempre risultato fluido e estremamente risoluto, anche se ad onor del vero abbiamo sempre deciso di volare lontano dalla città, da palazzi e da possibili ostacoli e interferenze.
Questo Mini 3 Pro è chiaramente progettato pensando agli utenti consumer, ma con un occhio particolare alla qualità delle riprese. E’ adatto a tutti, anche ai professionisti, che in fase di post produzione potranno tirare certamente fuori il meglio da questo nuovo sensore. Del resto, la presenza di una batteria Plus della durata di 47 minuti di volo, fa pensare anche ad un utilizzo lavorativo di questo drone.
Chiunque voglia eseguire l’aggiornamento dal proprio Mini 2 o Mavic Air 2, alla ricerca di funzionalità e connettività migliorate, potrebbe trovare il Mini 3 Pro un aggiornamento utile. Il consiglio, in questo caso, è quello di prendere il pack più costoso con DJI RC incluso, perché migliora l’esperienza di volo e la rinnova maggiormente rispetto all’uso dello smartphone.
Conclusione
Siamo rimasti sorpresi in positivo da questo Mini 3 Pro. È ben progettato, si manovra egregiamente e offre una qualità foto e video davvero impeccabile per un drone così piccolo. Il telecomando migliorato e la presenza di sensori rinnovano ulteriormente l’esperienza di volo rispetto al passato.
Nel complesso, questo drone è sicuramente uno dei prodotti più riusciti della serie DJI. Il Mini 3 Pro è sicuramente promosso a pieni voti.
PRO
- Solido e ben assemblato
- Facilissimo da pilotare
- Qualità foto e video
- DJI RC PRO
CONTRO
- Prezzo sopra i 1000 euro per la versione con nuovo RC
Prezzi e disponibilità
Mini 3 Pro è disponibile anche in versione solo drone, senza radiocomando, al prezzo di 749 euro. La versione con radiocomando tradizionale, ossia la versione del precedente Mini 2 Pro costa 839 euro, mentre la versione più completa, con radiocomando DJI RC, con display integrato, costa 1009 euro.