La pandemia ha visto i servizi di streaming video raggiungere vette di crescita record, soprattutto durante gli anni di picco delle restrizioni a causa del COVID-19, quindi 2020 e 2021. Adesso, il periodo di boom sembra essere terminato.
Il graduale ritorno alla normalità è certamente il maggior elemento frenante per i servizi di streaming, anche se non è l’unico. I blocchi diffusi hanno fatto sì che la domanda di intrattenimento domestico aumentasse vertiginosamente durante i primi due anni della pandemia. I blocchi sono stati una manna dal cielo anche per Apple, considerando che Apple TV+ è stato lanciato pochi mesi prima del COVID-19.
La pandemia potrebbe non essere finita, ma gli alti tassi di vaccinazione e l’immunità naturale contro il virus stanno portando a un graduale ritorno alla normalità. Questo ha avuto, come ovvia conseguenza, una diminuzione della domanda di intrattenimento in streaming. Per alcuni servizi, ciò ha significato una perdita di abbonati. Netflix, ad esempio, ha recentemente segnalato la perdita di 200.000 abbonati e ha avvertito che potrebbe perdere fino a 2 milioni in questo trimestre.
Una storia simile è quella raccontata da Apple Music, che ha perso un totale di un milione di abbonati nel Regno Unito lo scorso trimestre.
Nel 2022, i servizi SVOD [Streaming Video On Demand] negli Stati Uniti genereranno entrate per 25,32 miliardi di dollari, in aumento del 13% rispetto allo scorso anno, secondo il rapporto Global Entertainment & Media Outlook 2022-2026 di PwC, pubblicato lunedì. Si prevede che il segmento raggiungerà i 33,59 miliardi di dollari entro il 2026, rappresentando un tasso di crescita annuo composto dell’8,5% dal 2021-26
L’aumento del 13% previsto per quest’anno è in calo rispetto alla crescita annuale del 19,5% registrata nel 2021 e rispetto all’enorme aumento del 27% del 2020. Lo stesso studio ipotizza aspettative al ribasso, prevedendo che negli Stati Uniti, le piattaforme di video streaming on demand sperimenteranno un anno di crescita negativa, con un calo dell’8% quest’anno a 6,13 miliardi di dollari.