Secondo Elon Musk l’autopilota di Tesla arriva l’anno prossimo, ma sarebbe un po’ più facile crederci se non fosse che lo ripete costantemente da quasi dieci anni.
L’ultima volta che lo ha detto è stato venerdì scorso in Brasile: recatovisi per discutere di un accordo col governo locale che prevede il lancio di un programma con cui collegare le regioni amazzoniche con internet satellitare Starlink di SpaceX, ai giornalisti ha parlato anche di Tesla, confermando che il sistema di guida (davvero) autonoma arriverà tra circa un anno, quindi indicativamente intorno a maggio 2023.
E’ un mantra che, come ricordava a inizio anno il canale dall’eloquente nome Bullshit Exposed attraverso un video su YouTube (qui sopra), si ripete come un dejavù da pressappoco una decade: in ogni occasione Musk era praticamente certo che l’autopilota di Tesla fosse in dirittura d’arrivo, ma la storia ci ha dimostrato che si è sempre sbagliato.
La dichiarazione in tal senso più clamorosa fu quando affermò che Tesla stesse per mettere in strada un milione di robotaxi entro la fine del 2020: affermazione che poi è stata recentemente ritrattata in “un milione di persone in FSD Beta”, che è tutta un’altra cosa.
Perché un conto è dire che è pronto un servizio taxi senza conducente, e un altro è prevedere che le persone circoleranno con la versione beta del Full Self-Driving, ovvero il sistema di guida autonoma dove dev’essere comunque presente una persona al volante in modo da prendere in mano la situazione in caso di emergenza, visto che in caso di incidente la responsabilità rimane la sua.
La realtà come dicevamo è ben diversa. Al momento Tesla e il suo amministratore delegato stanno lavorando sodo nel test della flotta di auto in beta FSD raccogliendo i dati per addestrare le reti neurali.
L’obiettivo è di far sì che il sistema diventi abbastanza sicuro per poter essere usato senza alcun conducente che sia lì a monitorare la situazione. Non è un lavoro facile, visto che di mezzo ci sono visione e intelligenza artificiali, ed è piuttosto difficile prevedere quando questo accadrà davvero.
Anche perché come dicevamo Musk lo ripete da dieci anni, e ogni volta ha sbagliato la previsione. Non vogliamo dire che sia in errore anche questa volta anche perché proprio per la posizione che ricopre nell’azienda forse lui più di tutti è in grado di sapere a che punto si trova lo sviluppo. Ma all’ennesima ripetizione qualche sospetto è lecito.
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