All’inizio di questo mese Ian Goodfellow, ex direttore responsabile machine learning di Apple, si è dimesso rifiutando di accettare la decisione di Cupertino che prevede il ritorno in ufficio e non consente più ai dipendenti di lavorare a tempo pieno da remoto.
Bloomberg riferisce che ora Goodfellow lavora per la divisione DeepMind di Alphabet (l’azienda sotto il cui cappello include anche Google). L’arrivo di Goodfellow è un colpaccio per DeepMind che a quanto pare avrebbe già assegnato all’esperto alcuni compiti in qualità di collaboratore individuale. Goodfellow è conosciuto come uno dei più importanti ricercatori nell’ambito apprendimento automatico, e il ritorno a Google è una sorta di ricongiungimento, dal momento che prima di arrivare a Apple, aveva già lavorato con loro fino al 2019. Il suo nome è noto per la creazione delle GAN – generative adversarial networks – una classe di algoritmi di machine learning basati sulla teoria dei giochi, sfruttate in diversi ambiti.
DeepMind non ha rilasciato commenti sull’assunzione. La politica di Alphabet sul ritorno in ufficio sembra generalmente più flessibile rispetto a quella di Apple; benché Big G abbia chiesto a diversi dipendenti di tornare in ufficio, ha ad ogni modo previsto deroghe per alcuni dipendenti che vogliono continuare a lavorare da casa.
Goodfellow è stato direttore responsabile machine learning dello Special Projects Group di Apple e ha supervisionato gli ingegneri della Mela che lavorano nell’ambito delle tecnologie per la guida autonoma. Il livello dirigenziale che ricopriva era quasi quello senior in Apple; la Mela ha circa 1000 direttori e un totale di 170.000 dipendenti, compresi i lavoratori dei negozi al dettaglio.
Goodfellow è il dirigente senior più importante tra quelli che hanno deciso di lasciare Apple per la policy del ritorno in ufficio e altre partenze per lo stesso motivo sono previste con l’entrata in vigore delle nuove regole.
Ad aprile Apple aveva previsto il ritorno in ufficio almeno tre volte a settimana, direttiva che avrà effetto a partire dal 23 maggio. Da mesi alcuni dipendenti Apple lamentano questa imposizione, evidenziando la possibilità di maggiore produttività lavorando da casa e da remoto.I dipendenti della Mela che si oppongono al ritorno in ufficio si sono organizzati in un gruppo denominato “Apple Together”, riferendo che il loro obiettivo è la difesa dei diritti e del benessere dei lavoratori, chiedendo flessibilità e la possibilità a chi lo desidera di lavorare da remoto.