Erede del primo Leviathan, questo nuovo Razer Leviathan V2 offre dimensioni più contenute, fattore tutt’altro che da sottovalutare, una illuminazione RGB e un suono surround davvero importante, anche se manca di qualche accessorio che avrebbe davvero fatto la differenza.
Le dimensioni contano
Adottare una soluzione come il nuovo Razer Leviathan V2 è una scelta importante per l’utente perché se approciato bene, consente di ottenere un effetto sonoro adatta in uno spazio molto contenuto.
La parte attiva dello speaker misura infatti 500×91,3×84 millimetri, a cui vanno aggiunti i 220x220x241,5 millimetri del subwoofer a corredo, che pur essendo staccabile, non è da considerare facoltativo.
La dimensione compatta della Soundbar è interessante perché potrebbe essere posizionata sotto il display per esempio, se la base di questo lo consente: noi lo abbiamo usato assieme ad un monitor LG 27UL850 e ci sta alla grande anche se la base “cozza” un po’ con la forma dello speaker.
Per altri modelli di monitor, come ad esempio l’AOC CQ32G2SE o l’Acer Nitro QG271 la base potrebbe essere un problema e va valutato il tutto, e nel mercato c’è una grande diversità di ingombri per le basi dei display. Razer lo pubblicizza assieme al display Razer Raptor la cui base si sposa alla perfezione, ma il display non è commercializzato in Italia.
Rispetto a soluzioni comunque ben più dispendiose di spazio, come la soluzione 2.1 delle Razer Nommo Pro o anche le Razer Nommo Chroma che pur non avendo il Subwoofer necessitano comunque di spazio sulla scrivania, questo Razer Leviathan V2 offre comunque un risparmio importante per l’ingombro.
Per quanto riguarda il subwoofer, Razer consiglia di mantenerlo alla stessa altezza della soundbar: questo aspetto non è da sottovalutare perchè prove alla mano, la risposta sonora cambia in modo importante variando la posizione di quest’ultimo.
Il subwoofer è collegato con un cavo tipo USB con connettore proprietario, soluzione che non ci è piaciuta molto: si poteva cercare una soluzione wireless o con connettore standard in modo da poterlo cambiare in caso di rottura.
Doppio misto, manca il terzo
Dentro la scatola trovano posto la soundbar, il subwoofer, una coppia di piedini sostituiva per posizionare la soundbar con una inclinazione diversa, rivolta all’utente invece che parallela alla scrivania, l’alimentatore, i cavi di connessione e un piccolo libretto di istruzioni.
La preparazione del tutto avviene in diverse fasi: su PC ad esempio la connessione è semplice e il Razer Leviathan V2 è visto subito senza problemi. Serve un riavvio per aggiornare i driver Synapse, che abilitano tutte le personalizzazioni (anche quelle audio). Su macOS la soundbar è riconosciuta e funziona ma manca appunto la possibilità di intervenire sui parametri audio.
Su dispositivo mobile, iOS o Android, basta scaricare l’App Razer Audio e seguire le istruzioni, che consentono un pairing con il Device e un giro su tutte le opzioni.
La soundbar offre due tipi di connessione, una via Bluetooth e una USB (con cavo USB-C): manca un connettore HDMI oppure uno analogico via jack, per connetterla ad altri Device come consolle o TV.
Anche se Razer Leviathan V2 è dichiaratamente un Device per PC o per mobile, un po’ dispiace non avere una maggiore flessibilità nell’utilizzo, anche sporadico: ufficialmente la si può connettere con la Nintendo Switch via Bluetooth ma con una TV via cavo è impossibile, abbiamo provato con un connettore misto USB-C/jack e non funziona.
Come funziona su Computer
Collegata ad un computer con Windows 11 con il cavo misto USB-C/USB-A in dotazione (in questo caso attraverso un HUB Thunderbolt Caldigit TS3 Plus) il Razer Leviathan V2 è stato visto subito sia dal sistema operativo che dai driver Synapse.
Dopo la configurazione iniziale è possibile ottimizzare il suono attraverso le varie personalizzazioni, senza le quali lo diciamo il prodotto perde molto del suo fascino e potenziale.
La soundbar può essere usata in modalità stereo, con un equalizzatore che si adatta al tipo di media ascoltato, potendo gestire anche il tipo di illuminazione RGB a 16 milioni di colori, che utilizza lo stesso progetto visto nel Razer Basilisk V3, una croma sparata verso il basso che rende moltissimo se avete una scrivania scura, o con un tappetino scuro (come il Razer Gigantus V2), dove grazie al contrasto si ottengono degli effetti molto interessanti.
Ricordiamo che per quanto concerne l’illuminazione, grazie ai driver è possibile sincronizzare gli effetti con altri device Razer presenti, e anche legarli ad un videogioco: per esempio, possiamo programmare un preset che si attiva da solo lanciando un gioco, in modo che l’illuminazione cambi in tutti i device contemporaneamente, senza che l’utente faccia alcun’chè.
Su macOS la soundbar è vista correttamente dal pannello audio e suona senza l’ausilio di driver, con l’illuminazione standard: i pulsanti fisici per l’audio funzionano, ma manca la profonda personalizzazione dei driver Synapse (il che è un peccato).
Meglio con THX
Il vero senso della soundbar però per chi scrive è quando si attiva la modalità THX, che lo ricordiamo è stata acquisita da Razer nel 2016. Il suono diventa così tridimensionale e molto più coinvolgente nei film ma soprattutto nei giochi.
Per la piena soddisfazione serve avere un titolo adatto, che sfrutti al massimo la spazialità del suono: Razer ha una pagina apposta con l’elenco dei titoli compatibili e noi abbiamo provato l’effetto con Apex Legends e la tridimensionalità è davvero coinvolgente e utile durante il gioco.
Ci è piaciuta anche con titoli fuori dall’elenco, come Overwatch o Diablo III, dove però l’effetto si sente meno.
Musicalmente invece il parere è un po’ diverso: nel mentre che stiamo scrivendo la soundbar sta suonando una prova dal vivo di un concerto di Hans Zimmer “Live in prague” e la musica imperiosa è molto bella da ascoltare, ma è un tipo di musicalità molto cinematografica, passando su brani più pop o rock la soundbar fa il suo dovere ma non eccelle, per quel tipo di audio molto meglio le Nommo Chroma o le Nommo Pro (che tra l’altro potendo essere posizionate più larghe rispetto all’utente hanno anche un effetto diverso).
Se i bassi sono buoni, vellutati e mai opprimenti, pensati soprattutto per ambientazioni reali, come un videogioco o un film (ottima la resa con l’ultimo “The Batman“, pellicola alquanto alternativa sull’uomo mascherato di Gotham) i toni più alti sono attenuati, con un effetto che si sente, appunto, nella musicalità specie nella musica più leggera.
Come funziona su mobile
Su mobile il controllo totale avviene via Bluetooth tramite l’App Razer Audio: qui è possibile gestire l’input (tra wireless e USB), ma lo switch può avvenire anche meccanicamente grazie ai pulsanti presenti nella parte superiore della soundbar.
È presente un piccolo equalizzatore con quattro preset più uno a disposizione dell’utente (ma non si possono creare preset personali) e ovviamente la possibilità di gestire l’illuminazione, sia nei colori che negli effetti (tra diversi preset), così come spegnere tutte le luci.
L’App fa anche da telecomando, sostituendo un telecomando fisico (tipicamente presente nelle soundbar): l’App è in grado di controllare sia il volume e la riproduzione quando sullo stesso Device che quando via USB da computer.
Manca la possibilità di usare THX da mobile, probabilmente per restrizioni tecniche o di brevetti, il che significa usare lo speaker solamente in modalità stereo e in effetti si perde un po’ nella resa finale, seppure resta l’enorme comodità di avere un Device che supporta la doppia connessione, per cui anche senza dover per forza accendere il PC è possibile ascoltarsi un po’ di musica o l’audio di un film o di un concerto in piena libertà dall’iPhone.
La comodità è tale che in effetti ci si chiede perché Razer non lo ha provvisto di un microfono, come lo aveva la versione più piccola, quel Razer Leviathan mini che non è più disponibile ma che qui ci piace ancora molto, comodo per una chiamata al volo, via telefono, Zoom o Teams (qui si utilizza l’ottimo Razer Seiren V2 Pro).
Considerazioni
Come tutti i prodotti della casa del serpente, anche questo Razer Leviathan V2 è un prodotto ben sopra le righe, proprio di un design accattivante, comodo per chi ha problemi di spazio sopra la scrivania (e in genere comodo a tutti, dato che lo spazio non basta mai) e adatto soprattutto a chi gioca.
A fronte di diversi lanci dedicati al mondo degli Streamer (come il Razer Key Light Chroma, le luci luci RGB Razer Chroma light strip set e la telecamera Razer Kiyo X) con questo il marchio torna a focalizzarsi su chi gioca, facendolo in modo importante con un prodotto che ridefinisce il mercato delle soundbar con una identità precisa.
Talmente precisa che l’impressione è che quelle che noi chiamiamo mancanze (come l’assenza di una porta HDMI o analogica) siano una volontà da parte dell’azienda di affermare che il mercato dei gamer è pronto per un prodotto più verticale, che non va sotto la TV ma che è pensato appositamente per il computer o, all’occorrenza, per uno smartphone (ma solo in parte, dato che manca il THX). In particolare adesso che sta per arrivare uno dei titoli più importanti come Diablo Immortal.
Il prezzo è importante considerando la media del mercato, ma la qualità non si fa mancare, sia dal punto di vista costruttivo che per la profonda attenzione a tutti i dettagli software.
Pensato per media adatti a questo tipo di hardware, se volete giocare ad un titolo nuovo o mediamente nuovo, questa soluzione vi darà ampie soddisfazioni, nascondendosi sotto al monitor in modo che abbiate più spazio per tutti le altre cose sopra la scrivania.
Pro:
• Ottima proposta per computer
• Comoda sulla scrivania
• Ottima resa nel suono spaziale
• Illuminazione RGB
Contro:
• Manca una uscita per TV
• Molto più adatta ai giochi che alla musica
• Mancano i driver per Mac
Prezzo:
• 249,99 €
Razer Leviathan V2 è disponibile partendo dal sito web italiano della casa madre oppure lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it.