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Il codice della strada britannico e le auto a guida autonoma

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Il codice della strada britannico cambia e, nonostante i molti nutrano dubbi che a breve termine si possa avere effettivamente un numero consistente di auto a guida autonoma sulla strada, non solo le prende in considerazione ma detta anche le regole su quello che si può e non si può fare a bordo di questi veicoli.

La prima è più ovvia fra le norme e che i guidatori debbano essere pronti a riprendere il controllo del veicolo quando richiesti dal computer o dalle situazioni della strada Il primo utilizzo della guida autonoma sulle strade britanniche probabilmente sarà sulle autostrade con velocità ridotta a causa del traffico. In ogni caso, non fatevi venire strani desideri, perché telefonare mentre si guida rimarrà il legale anche quando è la macchina a controllare il viaggio.

Va aggiunto anche che sino a questo momento non è permessa la guida autonoma su nessuna strada della Gran Bretagna. Entro la fine dell’anno però, molto probabilmente, faranno capolino le prime automobili che vanno da sole. Saranno automobili nelle quali sarà necessario che sia presente il guidatore.siamo ancora lontani, insomma, all’idea di automobili a guida autonoma con soli passeggeri e senza il guidatore, seppure in modalità passiva.

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Le regole britanniche

In realtà il governo britannico ha già fatto sapere che cosa intende per guida autonoma adatta alle strade inglesi. L’idea è che le macchine potranno circolare in autostrada, quando ci sono le linee di carreggiata delineate, e di corsia, e solo in condizioni di traffico. I sistemi di mantenimento della corsia automatica con velocità fino a 60 km all’ora saranno quelli che permetteranno la circolazione delle automobili con la modalità di guida autonoma.

Sino a questo momento in Gran Bretagna era permesso l’uso di tecnologie che assistono al guidatore ma sempre quando ha il controllo del mezzo: stiamo parlando cioè i meccanismi di frenata assistita, di aiuto nella valutazione degli spazi, di gestione della velocità di crociera. Cose insomma fatte dal computer ma che in parte potevano essere già fatte precedentemente anche con sistemi analogici come quello del “cruise speed” per impostare velocità costanti.

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La strategia

Il ministro dei trasporti Trudy Harrison ha detto che l’aggiornamento al codice della strada sarà “una pietra miliare importante nella nostra introduzione sicura dei veicoli a guida autonoma”. Il ministro ha anche detto che il loro utilizzo “rivoluzionerà il modo in cui viaggiamo, rendendo i nostri viaggi futuri più verdi, più sicuri e più affidabili”.

Lo sviluppo di veicoli a guida autonoma potrebbe creare circa 38mila nuovi posti di lavoro e un valore di 41,7 miliardi di sterline (50,36 miliardi di euro) per l’economia del Regno Unito entro il 2035. La Law Commission (il comitato che sta preparando l’aggiornamento al codice della strada) ha pubblicato a gennaio raccomandazioni su come aggiornare la legge alla luce della tecnologia di guida autonoma, concludendo che i conducenti umani non dovrebbero essere legalmente responsabili della sicurezza stradale nell’era delle auto a guida autonoma.

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Il nodo della sicurezza

Gli esperti di sicurezza automobilistica della Thatcham Research hanno descritto l’attenzione alle responsabilità legali del conducente come importante, aggiungendo che i conducenti devono essere consapevoli che “devono rimanere coinvolti” ed essere pronti a riprendere la guida “in qualsiasi momento”. Alla fine, la tecnologia di guida autonoma potrebbe “migliorare la sicurezza stradale in tutta la Gran Bretagna riducendo l’errore umano, che è un fattore che contribuisce all’88% di tutte le collisioni stradali registrate”, ha detto il ministro.

Tuttavia, la tecnologia per veicoli completamente autonomi si è rivelata difficile da introdurre in sicurezza e le stime precedenti su quando le auto saranno in grado di guidare da sole non sono state realistiche. Steve Gooding, direttore dell’ente di beneficenza per la ricerca automobilistica della RAC Foundation, ha detto che le auto senza conducente “promettono un futuro in cui morti e feriti sulle nostre strade saranno ridotti in modo significativo”.

Tuttavia, ha detto anche che è probabile che ci sia un “lungo periodo di transizione” mentre i conducenti manterranno “gran parte della responsabilità di ciò che accade” durante la guida dei veicoli.

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