Amazon potrebbe essere la prossima grande azienda tecnologica ad entrare nel mercato della Realtà Aumentata: lo si evince dagli annunci di lavoro adocchiati dal Protocol, che puntano a un nuovo «prodotto per la casa intelligente» mai visto che farà uso della tecnologia Ar, più precisamente indicata con la sigla XR.
Con la sigla XR si identificano tutti quegli ambienti combinati, reali e virtuali, e le interazioni uomo-macchina generate dalla tecnologia informatica e dai dispositivi indossabili, quindi con tecnologie di realtà aumentata AR, realtà virtuale VR e più in generale realtà mista.
Tramite uno degli annunci di lavoro l’azienda è alla ricerca di un ingegnere software per dispositivi AR – XR che si occuperà di «ideare e sviluppare software e architettura chiave per un prodotto per la casa intelligente» all’interno di un «nuovo team interfunzionale». Un altro annuncio è destinato a un «Sr. Technical Program Manager, New Products – XR» che dovrà sviluppare «un concept di ricerca XR avanzato per un prodotto di consumo magico e utile per il nuovo mondo». Tra le qualifiche che questi tecnici devono avere, si richiede «esperienza nella costruzione di prodotti di robotica, giochi, AI/ML».
Sappiamo che molte grandi aziende che operano nel settore stanno investendo anima e corpo nello sviluppo di dispositivi AR e VR: Meta è quella che forse ha fatto di più fino ad ora, producendo visori e occhiali intelligenti della linea Quest, anche in collaborazione con Ray-Ban. Ora si appresta a lanciare i suoi primi occhiali AR nel 2024, anno in cui dovrebbe arrivare anche il visore AR di Google. Quello di Apple invece potrebbe arrivare nel 2023, mentre Snapchat li ha lanciati a maggio dello scorso anno (anche se ancora non sono arrivati sul mercato) e Microsoft vende gli Hololens da anni.
Amazon potrebbe avere un vantaggio sulla concorrenza per via del fatto che ha già una vasta gamma di prodotti per la casa: non è difficile immaginare un paio di occhiali smart con AR controllabili tramite Alexa, magari una evoluzione degli Echo Frames, che consenta di dare uno sguardo a quel che succede nelle varie stanze di casa semplicemente interfacciandosi ai vari speaker intelligenti della linea Echo dislocati nelle varie stanze.
Tanto più che per l’azienda non sarebbe la prima volta che si lancia in un mercato tutto nuovo: proprio gli appena citati altoparlanti Echo, che oggi possiamo considerare un luogo comune, all’epoca della loro prima versione erano una novità quasi assoluta, e anche il più recente robot domestico chiamato Astro è qualcosa che ancora adesso non si vede incontrare tutti i giorni.