L’azienda cinese BOE – specializzata in pannelli per display – sta predisponendo uno stabilimento dedicato alla linea di produzione di pannelli OLED nella città di Chengdu, il capoluogo della provincia sud-occidentale di Sichuan, in Cina: il sito The Elec riferisce che, al pari delle aziende rivali Samsung Display e LG Display, BOE mira alla fornitura di pannelli OLED per prodotti Apple quali iPad e MacBook.
L’azienda cinese ha intenzione di attivare una linea produttiva in grado di produrre 15.000 substrati al mese, con la produzione che dovrebbe partire verso la fine del 2024. I substrati GEN-8 (riferimento alla dimensione dei substrati utilizzati per la produzione di schermi che consentono la visualizzazione di immagini), sono a quanto pare economicamente più vantaggiosi, rispetto alla GEN-6 (1500x1850mm): per i pannelli da 13,3″ con il substrato GEN 6 si possono ottenere 48 unità; con la GEN 8 (o GEN 8.5 / 8.6 come è denominata da alcuni vendor) è possibile ottenere 96 unità.
Anche Samsung Display e LG Display vogliono sfruttare le rispettive linee di produzione GEN 6 per i loro primi pannelli OLED destinati a iPad che Apple dovrebbe presentare nel 2024.
BOE è in trattativa con la giapponese Canon Tokki, la più grande azienda al mondo che realizza apparecchiature per il deposito di materiali nei substrati dei pannelli, per la creazione di macchinari che consentono di depositare e modellare gli strati organici possibili con i tagli Gen 8.6. BOE sta a quanto pare testando anche una tecnologia tandem a due stack (con due strati per l’emissione), scelta che comporterebbe una maggiore luminosità e la possibilità di incrementare la vita dei pannelli, con ovvi vantaggi per tablet e computer.
BOE è stata scelta da Apple nel 2019 come fornitore di schermi OLED per iPhone, aggiungendosi a Samsung e LG nell’ambito di scelte di Cupertino che prevedono la riduzione di componenti Samsung all’interno dei propri smartphone. L’ingresso di BOE nella catena di fornitura Apple per ordini consistenti ha fatto scalpore in Asia perché è la prima volta che una società cinese è riuscita a competere con i nomi storici dei display sudcoreani: Samsung e LG.