Razer Key Light Chroma e Razer Seiren BT sono due nuovi prodotti di Razer, marchio celebre per le periferiche gaming ma da qualche anno in grado di offrire anche dispositivi rivolti ad un pubblico più ampio.
Oggi si parla di streaming, per lavoro o per passione, con due dispositivi davvero impressionanti per design, potenza e raffinate abilità: li abbiamo esaminati per voi per raccontarvi alcuni aspetti importanti e alcuni più nascosti, ma davvero sfiziosi.
Due perché sono meglio di uno
Di per se i prodotti oggetto di questa recensione sono molto diversi, ma hanno in comune il contesto: entrambi servono, anzi sono essenziali in alcuni casi, per produrre contenuti davanti ad una telecamera, sia per uno streaming che per una registrazione.
Razer Key Light Chroma è un pannello luminoso pensato per illuminare un soggetto: l’illuminazione è soffusa, quindi non produce il problema della posterizzazione delle alte luci e può essere modulata nel colore che più si addice all’ambiente.
Razer Seiren BT è un microfono a batteria, indossabile, ottimo per registrazioni al volo: sostituisce (in diverse situazioni) un microfono lavalier, essendo molto meno impegnativo e (soprattutto) completamente gestibile da smartphone anche in mobilità.
Ottimo per chi non può usare un microfono standard in casa o in studio, ma anche per chi fa riprese all’aperto e necessita di un apparecchio da indossare.
Ogni ombra è figlia della luce
La recensione inizia con Razer Key Light Chroma, un pannello luminoso con asta regolabile per il collegamento ad un tavolo (ma può anche essere sostenuta a mano).
La dimensione totale della lampada (se così vogliamo chiamarla ma sarebbe riduttivo) è di 360 x 260 mm, con una superficie luminosa di 320 x 220 mm: niente male, come dimensioni è paragonabile ad un iPad Pro da 12,9″ (e gli assomiglia pure, non fosse per i bordi piuttosto importanti).
Lo spessore è di 1,5 mm ai bordi e di poco più di 3 nella parte centrale e risulta importante nella scrivania, ma è inevitabile dato il ruolo: per fortuna, grazie al sostegno, la si può tranquillamente posizionare sopra o a fianco al display o, per chi ha una postazione dedicata, sopra o a fianco alla telecamera.
La lampada offre un sistema di alimentazione a filo, e la confezione è prodiga di adattatori per tutti gli standard internazionali, oltre ad una connessione wireless che ne consente il controllo tanto da PC (solo Windows, tramite i driver Synapse) quanto da Smartphone (via App).
La superficie è interamente in plastica, con la parte luminosa realizzata in un pannello opaco con un sistema che smorza le alte luci, rendendo i mezzitoni più importanti.
La gestione della connessione non è difficile, basta seguire le istruzioni e collegare la Razer Key Light Chroma ad un network Wi-Fi, e dopodiché la si può gestire alternativamente da PC quanto da smartphone, che “catturano” la luce di volta in volta.
In piena luce non siamo neppure un’ombra.
Una volta accesa, inizia la fase di regolazione, tutt’altro che semplice: sia chiaro, Razer Key Light Chroma è un prodotto professionale e come tale va trattato.
Non è difficile, ma prevede un certo tempo e una certa “maestria” per essere dominata e per produrre l’effetto migliore: un effetto che tiene in considerazione la regolazione dei parametri, ma anche una preparazione dello sfondo, della regolazione dell’illuminazione ambientale e della telecamera che riprende, perché il risultato finale è un effetto di una considerazione globale.
Ottenere un buon risultato davanti ad una telecamera conta molto, moltissimo in alcuni ambienti, sia che stiate trasmettendo su Twitch un assalto alle lande di Diablo, quanto su Teams o su Zoom un complesso report finanziario trimestrale: se sino a un paio d’anni fa avere la nonna che cuoce sui fornelli nello sfondo era considerata una azione figlia della scarsa esperienza dei più nell’arte dello streaming, oggi la professionalità è richiesta ed è importante, quanto un biglietto da visita, un vestito elegante o una presentazione avvincente. Non tutti possiamo essere come Pippo Baudo a Sanremo, ma l’impegno si deve vedere.
E quindi uscimmo a riveder le stelle
Per aiutare l’utente Razer Key Light Chroma propone una illuminazione diffusa davvero efficace: l’ideale è spegnere tutte le luci, chiudere le finestre e lasciare che l’illuminazione di Razer faccia il proprio lavoro, migliorando il contrasto e l’illuminazione del soggetto, senza problemi nelle altre luci e offrendo la dominante di colore più adatta.
L’idea alla base è quella di offrire due livelli di luce: uno che cura la quantità di luce, assieme alla temperatura, e un altro che cura la dominante di colore, a scelta tra una variante di ben 16.000 tinte diverse.
Il risultato è, già nei primi passi, sensazionale: un po’ per la dimensione, un po’ per i controlli certosini e un po’ anche per la capacità di illuminare senza soffocare, riuscendo allo stesso tempo a offrire un taglio importante alle parti più scure senza per questo rovinare i mezzitoni (che sono i più importanti per la pelle) ci ha resi soddisfatti sin da subito.
Come abbiamo detto per ottenere un risultato corretto serve un po’ di tempo e molte prove, e alle volte può non bastare: serve sapere sin da subito che la luce esalta qualunque cosa, da un bel sorriso a qualche piega di troppo, per cui in alcuni casi un po’ di trucco è necessario, così come il set-up del contorno che non deve lasciare nulla al caso (ad esempio, un buon contrasto con lo sfondo aiuta sempre).
Una voce sbagliata annulla la bellezza di un paesaggio
Secondo di questa carrellata, ma non per importanza, il Razer Seiren BT è un microfono portatile, pensato per essere agganciato alla camicia o al giubbotto tramite una clip incorporata, che funziona a batteria con ricarica via USB-C.
La forma è quella di un piccolo accendino, un parallelepipedo con gli angoli arrotondati grande 60 x 15 x 10 mm, con una superficie in metallo satinato tutto nero.
Su di un lato è presente una grande clip, dello stesso materiale e colore, che serve per posizionarla nei vestiti: circa due terzi del microfono sono dedicati all’elettronica, mentre il terzo superiore è pensato per la capsula, che può anche essere coperta con due coprivento inclusi nella confezione, assieme al cavo USB-A/USB-C per la ricarica.
La batteria dura circa sei ore, che si riducono a quattro e mezza con le funzionalità di intelligenza artificiale attiva (che noi consigliamo di tenere sempre accesa, anche considerato il maggior consumo) e per caricarlo serve circa un’ora e mezza.
Il microfono è assolutamente discreto e non si fa notare, e anche quando lo fa, appare comunque privo di frivolezze tanto che passa subito in secondo piano: si associa facilmente ad uno smartphone (o anche ad un tablet) e consente di essere utilizzato via Bluetooth 5.0, per registrazioni o live streaming.
Razer avverte che il Razer Seiren BT non può operare in combinazione con le App native per la ripresa, questo per via di una limitazione data da iOS e Android, ma questo problema può essere eluso eseguendo uno streaming direttamente da apparecchi di terze parti che utilizzano App/servizi come Streamlabs o simili.
Le voci nel buio hanno più carattere
Diversamente dal Razer Key Light Chroma, utilizzabile con qualche accortezza anche in esterno ma pensato soprattutto per lo studio, Razer Seiren BT offre una prospettiva assolutamente ibrida.
Il microfono è omnidirezionale (6 mm, 48 Khz), il che significa che è pensato per raccogliere i suoni a 360°, funzione praticamente necessaria dato che il microfono non ha una posizione ben precisa e deve poter operare correttamente ancorato in ogni tipo di posizione.
La scelta di questo tipo di capsula secondo chi scrive è perfetta perché non necessita di attenzioni da parte dell’utente che aggancia il microfono dove più è comodo, senza badare ad eventuali movimenti, in secondo luogo offre un utilizzo ottimale anche a chi non è avvezzo all’uso di un microfono (infatti, avvicinando o allontanando la capsula non si sentono particolari differenze o distorsioni).
L’App a sostegno, che chi scrive ha potuto provare in beta prima del lancio (e che è la stessa per Razer Key Light Chroma) offre diversi controlli: dalla possibilità di usare l’Intelligenza Artificiale per la riduzione del rumore esterno, un effetto particolarmente importante che qui offre risultati davvero eccellenti con un taglio netto di rumori esterni come Autobus, automobili, moto e altro, sino al guadagno, regolabile in percentuale finendo per la bassa latenza, un controllo che se attivato riduce il gap sino a 20 millisecondi (un effetto che avevamo già visto nelle Razer Opus X) offrendo una sensazione piena di tempo reale.
Da sottolineare che il microfono offre una uscita jack audio analogica per le cuffie, in modo da avere un monitor costante, nel caso serva (noi l’abbiamo provato con le Razer BlackShark V2).
La nostra esperienza, che si è basata su qualche prova registrazione e qualche telefonata anche via Teams, purtroppo non abbiamo qui un campione di usignolo, è che il microfono offra una qualità davvero importante, anche se è necessario capire la giusta posizione dell’oggetto nel mercato.
Razer Seiren BT non è un microfono cardioide (come il Razer Seiren V2 Pro), con il lato positivo di avere una qualità importante ovunque lo si posizioni (nel raggio di azione) senza sbalzi di volume ne disturbi in cuffia (grazie all’AI) e il lato negativo che la qualità audio è chiaramente un piccolo compromesso.
Qualunque (o quasi) microfono cardioide offre una qualità migliore, ma nessuno ha la portabilità e la facilità di gestione di questo microfono omnidirezionale: capito questo punto, il nuovo Razer Seiren BT è un prodotto che può far felice lo streamer durante una uscita, chi fa una performance sonora e non vuole dipendere da un microfono frontale (quindi ad esempio al posto di un lavalier) o anche per chi ad esempio necessita di fare molte call con mani e orecchie libere, senza per questo dover stare in un punto specifico (perché il microfono segue l’utente).
L’unico neo che vediamo in questo prodotto è che è forse troppo piccolo: questa considerazione tiene conto che una volta indossato meno lo si vede meglio è, ma è così piccolo, e nero, che se cade in borsa serve molta attenzione per ritrovarlo e la mancanza di una illuminazione, anche a comando wireless, avrebbe fatto comodo.
Considerazioni
Con questi due nuovi prodotti, Razer aggredisce in modo deciso quello che è il segmento dello streaming, da studio o in mobilità, con una offerta davvero interessante sia dal punto di vista tecnologico che da quello pratico.
Razer Key Light Chroma è un sistema di illuminazione incredibilmente utile per fornire quello spessore professionale che chiunque faccia streaming cerca, sia in ottica business che gaming, il cui prezzo è, senza sorprese, importante ma che garantisce una qualità e una serie di opzioni unica nel mercato.
Dall’altra parte Razer Seiren BT copre una esigenza concreta per chi fa spesso riprese all’aperto, che ovviamente ha la possibilità di usare altre soluzioni, ma difficilmente così pratiche e comode, così anche come una soluzione per lo studio più leggera rispetto alle classiche cuffie con microfono, che in alcuni ambiti non sono così eleganti.
Razer quindi dopo essere diventata protagonista nel settore gaming, ha iniziato da tempo a scalare quello business e adesso anche quello dello straming, che è orizzontale rispetto ai primi due.
Pro:
• Razer Key Light Chroma è una soluzione raffinata e piena di opzioni
• Razer Seiren BT è comodo in molti settori, non solo mobile
• Per entrambi, controlli via PC o via smartphone
Contro:
• Razer Key Light Chroma ha un prezzo importante
• Razer Seiren BT: serve attenzione per non perderlo in borsa
Prezzo:
• 299,99 € (Razer Key Light Chroma)
• 109,99 € (Razer Seiren BT)
Razer Key Light Chroma e Razer Seiren BT sono disponibili partendo dal sito web italiano della casa madre.