Tra le peculiarità del nuovo Mac Studio le dimensioni compatte (9,5cm x 19,7 cm x 19,7 cm), ricavate da un unico blocco in alluminio estruso. Nonostante le dimensioni, le performance offerte sono di altissimo livello, merito dei SoC Apple M1 Max e Apple M1 Ultra e anche di un efficiente soluzione termica che raffredda quando necessario i chip ad alte prestazioni.
Apple spiega che i SoC (system on a chip) dei nuovi Mac raggiunge livelli mai visti di performance ed efficienza energetica, merito di un’architettura che riunisce CPU, GPU, I/O, Neural Engine e altri componenti in un solo SoC con memoria unificata, soluzione che permette ai Mac di essere ancora più veloci, scaldare meno e ed essere iperefficienti nei consumi.
Nel guscio di Mac Studio è integrato un sistema termico che permette ai chip M1 Max ed M1 Ultra di essere sfruttati appieno anche con flussi di lavoro particolarmente impegnativi. Apple riferisce che il particolare sistema con ventole su due lati, i canali dei flussi d’aria accuratamente posizionati e le oltre 4.000 perforazioni sul retro e sul fondo dello chassis guidano l’aria attraverso i componenti interni e raffreddano i chip ad alte prestazioni. Mac Studio è un computer che sta comodamente sotto a fianco la maggior parte dei monitor mettendo a disposizione prestazioni e versatilità mai viste prima in un desktop con questo form factor.
Apple ha certamente imparato la lezione dai tempi del Mac Pro 2013 (bello dal punto di vista estetico ma non efficiente dal punto di vista termico come i successivi modelli, con un meccanismo di areazione che si è rivelato non propriamente efficace per i processori Intel e le scheda grafiche AMD offerte).
Dal punto di vista del design, forse il Mac Studio perde in termini di impatto ma la soluzione di areazione sembra ben congeniata, e interviene solo se necessario (quando si “spreme” al massimo la macchina), spingendo l’aria verso l’esterno nei microfori presenti nella parte inferiore: semplice ed efficace come Apple sa fare.