In Russia Netflix non rispetterà l’obbligo di trasmettere in diretta venti canali locali. «Data la situazione attuale, non abbiamo in programma di aggiungere questi canali al nostro servizio» ha riferito un portavoce del servizio di streaming a Variety. Come previsto da leggi locali, la piattaforma dovrebbe offrire circa venti canali della televisione di stato russa, moderando contenuti che «promuovono estremismo».
Ricordiamo che una legge in Russia approvata a fine 2020 obbliga tutti i servizi di streaming con più di 100.000 utenti giornalieri a trasmettere 20 canali locali. Tra questi c’è Channel One, un canale pubblico che trasmette la propaganda del Cremlino sull’invasione dell’Ucraina.
L’obbligo dovrebbe scattare da oggi, 1 marzo, o forse subito dopo (non è un aspetto chiaro). Netflix è ad ogni modo l’unica piattaforma per la quale dovrebbe scattare l’obbligo. Apple TV + non è elencata, probabilmente per via del numero di abbonati inferiore.
Netflix dallo scorso anno ha adattato il suo servizio alla Russia, offrendo l’interfaccia in lingua madre e accettando metodi di pagamento locali, ma non ha dipendenti nel Paese. Le possibili conseguenze del rifiuto del servizio di trasmettere i canali richiesti sono al momento sconosciute.
Netflix, che al momento non offre il live streaming in nessun paese, potrebbe essere costretta, tra le altre cose, a moderare una serie di contenuti, incluso il documentario sulla crisi in Ucraina dal titolo Winter on Fire. Sempre in Russia Netflix è sotto indagine per la violazione di leggi che vietano contenuti LGBT.
Dall’anno scorso, per conformarsi alla legge russa, Apple in fase di prima impostazione del dell’iPhone deve suggerire (ma non preinstallare) una serie di app selezionate dal governo.
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