Google Drive – il servizio cloud di memorizzazione e sincronizzazione online – contrassegna erroneamente i file “.DS_Store” creati da macOS come contenuti che violano il copyright.
Lo riferisce il sito Bleepingcomputer evidenziando un bug del servizio. I file in questione, infatti, non sono altro che metadati usati da macOS creati nel trasferimento di archivi da macOS a sistemi operativi non Apple come Windows.
Il problema è stato notato da un utente su Reddit che ha ricevuto la notifica di violazione del copyright, il “flag” che viene attivato quando, tipicamente, si caricano contenuti (es. video) che violano il copyright.
Gli utenti Mac vedono spesso i file .DS_Store (sigla di Desktop Services Store), file che normalmente dovrebbero rimanere nascosti e che consistono in formato proprietario creato da macOS per memorizzare attributi relativi alla cartella (es. la posizione delle icone o l’immagine di sfondo della cartella); questi file offrono funzionalità simili a quelle offerte dai file desktop.ini o thumbs.db in Windows e sono tipicamente usati per memorizzare metadati riguardo alle opzioni di visualizzazione delle cartelle ma anche commenti di Spotlight. Per impostazione predefinita, il Finder crea un file .DS_Store in ogni cartella alla quale accede, anche le cartelle su sistemi remoti (per esempio, le cartelle condivise tramite una connessione SMB o AFP) o servizi remoti.
Resta il mistero del perché Google marca come contenuti con violazione del copyright i file .DS_Store. Non è ad ogni modo che problemi di questo tipo si verificano con il servizio di Big G. A gennaio si era verificato un problema simile; all’epoca un portavoce di Google aveva riferito che si trattava di un problema che riguardava “un piccolo numero di utenti, che aveva a che fare con inesattezze nel contrassegnare (flagging) automaticamente alcune tipologie di file e che l’azienda stava lavorando risolvere alcuni casi limite.