Mentre Apple spinge l’acceleratore con le sue funzionalità anti-tracciamento su iOS, anche Google continua a perfezionare la sua Privacy Sandbox per pubblicare annunci mirati senza cookie di terze parti. Adesso, però, è tempo che anche Android entri sotto i riflettori. Google ha annunciato che sta avviando una “iniziativa pluriennale per costruire la Privacy Sandbox su Android, con l’obiettivo di introdurre nuove soluzioni pubblicitarie maggiormente private”.
L’anno scorso, uno degli approcci principali che Google stava perseguendo al fine di rendere le pubblicità meno aggressive dal punto di vista del tracciamento, era quello rinominato FLoC (o Federated Learning of Cohorts) che raggruppava persone con migliaia di altri utenti con cronologie di navigazione simili. Questo sistema è stato sostituito il mese scorso dall’API Topics, che consente a Chrome di utilizzare la cronologia di navigazione per offrire agli editori un elenco di cinque argomenti di interesse per gli utenti, sempre in base alla cronologia di navigazione.
Nell’ultimo annuncio, il vicepresidente della gestione dei prodotti per la sicurezza e la privacy di Android, Anthony Chavez, ha dichiarato che «Queste soluzioni limiteranno la condivisione dei dati degli utenti con terze parti e opereranno senza identificatori cross-app». Chavez ha evidenziato che la società è pronta a esplorare tecnologie per ridurre il potenziale per la raccolta di dati segreti, “compresi modi più sicuri per le app di integrarsi con gli SDK pubblicitari”.
Nel frattempo, la società ha dichiarato che continuerà a “supportare le funzionalità della piattaforma pubblicitaria esistente per almeno due anni, intendendo fornire un avviso sostanziale prima di eventuali modifiche future”.
Google ha anche fatto riferimento all’approccio di Apple su iOS, pur senza nominare il produttore di iPhone, riconoscendo che “altre piattaforme hanno adottato un approccio diverso alla privacy degli annunci”. Chavez ha descritto questo approccio come “limitare senza mezzi termini le tecnologie esistenti utilizzate da sviluppatori e inserzionisti”. L’azienda ritiene di dover ancora fornire alle aziende un modo per pubblicare annunci mirati agli utenti e assicurarsi che tali annunci siano pertinenti.
Chavez ha aggiunto di sapere “che questa iniziativa ha bisogno di input da tutto il settore per avere successo”, e la società ha incluso le dichiarazioni di molti partner nel suo post dedicato a pubblicità e privacy. Questi includono Snap, Duolingo, Rovio, Activision Blizzard e altri sette sviluppatori di app, che hanno espresso opinioni simili, tutte positive almeno finora, sul rispetto delle esigenze di privacy degli utenti di app Android.
In sostanza mentre Apple ha modificato unilateralmente privacy e tracciamento causando non pochi problemi agli sviluppatori, Google segue un approccio diverso, proponendo una collaborazione con gli sviluppatori per tutelare sia la privacy sia gli annunci personalizzati.
La Privacy Sandbox di Google ha già affrontato il controllo normativo dell’UE e del Regno Unito, con l’Autorità garante della concorrenza e dei mercati (CMA) di quest’ultimo che ha accettato le ultime proposte di Google la scorsa settimana.
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