Da anni i nomi delle varie versioni di Android hanno un nomignolo che fa riferimento a dolci e dessert. L’idea di usare queste denominazioni in codice risale ai tempi ddelle prime versioni di Android; Google dichiarò che, poiché smartphone e tablet ci rendono la vita più dolce, per ogni versione di Android avrebbe usato il nome di un dessert, una portata dalla quale è difficile star lontani, iniziando da uno dei loro dolciumi al cioccolato preferito dagli sviluppatori: KitKat.
Nel corso degli anni sono arrivati CupCake (1.1), Donut (1.6), Gingebread (2.3), Marshmallow (6.0), Nougat (7.0), Oreo (8.0) e altri ancora, fino alla prima beta di Android 13, nome in codice Tiramisù.
L’assaggio – è proprio il caso di dirlo – del nuovo sistema è per ora riservato ai soli sviluppatori, prevede varie novità, tra le quali la possibilità di selezionare una determinata lingua per ciascuna app, indipendentemente da quella principale selezionata nelle impostazioni del proprio dispositivo. Sono state integrate nuove funzioni per limitare il flusso continuo di notifiche (permettendo all’utente di selezionare quelle importanti e quelle secondarie), integrate migliorie relative alla gestione energetica (possibilità di assegnare a ciascuna app priorità o meno rispetto ad altre).
Altra novità riguarda Material You, con la possibilità di applicare i colori adattivi anche alle icone delle app di terze parti (su Android 12 modificano quelle preinstallate o sviluppate da Google stessa), nuove funzionalità dedicate alla privacy nella condivisione delle foto con un contenitore dedicato rispetto alla galleria principale, e altre funzioni che impediscono alle app di determinare la posizione con il GPS quando bisogna cercare altri dispositivi o apparecchi Wi-Fi. Altre novità in dettaglio verranno rivelate man mano che saranno rilasciate le nuove build (una al mese fino ad arrivare ad aprile con la beta). La beta finale è prevista a luglio e in autunno, come da tradizione, dovrebbe arrivare il nuovo sistema per i dispositivi compatibili.