C’è da aspettarsi un tablet Android targato Google: uno dei fondatori di Android, Rich Miner, si è infatti messo alla guida della divisione tablet, come dimostra il ruolo di «CTO Android Tablets» riportato sul suo profilo LinkedIn con data «a partire da marzo 2021» e confermato da una mail scambiata dall’azienda con The Verge, in cui emerge che il suo ruolo specifico è quello di «sviluppo software di Android su grandi schermi».
Miner come dicevamo è tra i fondatori di Android, quando ancora l’azienda non era stata acquisita da Google. Da allora ha fatto molte cose, incluso aiutare Google nella ricerca di startup su cui investire, mentre adesso pare si stia concentrando sullo sviluppo di una versione di Android che risulti migliore sui tablet. Questa tendenza era già anticipata da Android 12L, attualmente disponibile in beta, che pare sia focalizzato sul miglioramento del sistema operativo per i tablet e per gli schermi pieghevoli. Non solo: pare che Google ritenga che «il futuro del computing si sta spostando verso tablet sempre più potenti e capaci».
Lo stesso Miner ha commentato lo sviluppo di Android 12L definendolo «un grande inizio» per quanto riguarda il focus sullo sviluppo per schermi più grandi, e ci sono tutte le carte in regola perché ciò avvenga.
Sebbene infatti generalmente quando si parla di tablet viene in mente iPad, Apple in realtà non domina completamente il mercato. Secondo una ricerca di IDC, Apple è stato il più grande venditore di tablet per il terzo trimestre del 2021, guadagnandosi il 34% del mercato; ma una buona fetta è rimasta in mano ai concorrenti, tra cui c’è ad esempio Samsung (col 18%), Amazon e diversi altri.
È quindi probabile che Google, conscia degli importanti passi avanti fatti con la linea di smartphone Pixel, abbia deciso di sganciarsi dai costruttori partner OEM anche per quanto riguarda il settore tablet, e provare a realizzarne di propri.
Partire da Android potrebbe essere la strategia giusta per saggiare un mercato che aveva in realtà deciso di abbandonare nel 2019, salvo poi invertire la rotta dopo aver visto come Apple invece proprio negli ultimi anni, in primis con iPadOS, sia riuscita a differenziare il tablet rendendolo molto più di “un iPhone col grandeschermo” specialmente per il lavoro e i professionisti.