Il prossimo giovedì 20 gennaio 2022, la commissione giudiziaria del Senato degli Stati Uniti discuterà l'”Open App Markets Act”, un disegno di legge bipartisan che, se approvato così come proposto, potrebbe avere un impatto sul modo in cui Apple gestisce l’App Store.
I legislatori statunitensi hanno cercato di ridurre il potere di mercato che i giganti della tecnologia hanno in questo settore. L’Open App Markets Act è un tentativo in tal senso di colpire i mercati digitali delle app. La commissione giudiziaria del Senato lo prenderà in considerazione in un dibattito che si terrà giovedì, riferisce Reuters. Se convertito in legge, il disegno di legge applicherebbe restrizioni ai principali mercati delle app, inclusi App Store di Apple e Google Play Store, che sono i due principali protagonisti del settore.
Il disegno di legge applicherebbe misure importanti, come impedire agli app store di indurre gli sviluppatori a utilizzare i sistemi di pagamento integrati del negozio per gli acquisti in-app, anziché utilizzare meccanismi di terze parti. Esistono anche misure per impedire agli operatori di app store di punire le app che utilizzano strutture tariffarie diverse attraverso una piattaforma di pagamento alternativa a ciò che viene offerto tramite l’app store stesso.
Ancora, il disegno include anche elementi per impedire ai marketplace di app di utilizzare informazioni non pubbliche per competere con entità di terze parti.
Il senatore democratico Richard Blumenthal ha inquadrato il disegno di legge come un modo per “impedire ad Apple e Google di schiacciare i concorrenti e limitare la libertà dei consumatori”.
Dopo l’annuncio, il direttore esecutivo della Coalition for App Fairness Meghan DiMuzio ha inviato una dichiarazione ad AppleInsider applaudendo il dibattito in arrivo:
Portare avanti questa legislazione invia un messaggio chiaro e inequivocabile che il controllo monopolistico dell’ecosistema delle app non è più accettabile
DiMuzio, a capo della Coalition for App Fairness che annovera Epic Games e Spotify tra i suoi membri, ritiene che il disegno di legge “riguardi direttamente le politiche anticoncorrenziali dei fornitori di app store che danneggiano sviluppatori e consumatori”. Ritiene inoltre che “l’azione del governo sia necessaria per portare concorrenza al mercato digitale e non ci si può fidare che i guardiani si autoregolino volontariamente”.
Apple ha tentato di combattere il disegno di legge, con il gruppo di lobbying sostenuto dal gigante tecnologico Chamber of Progress che si è opposto ad agosto. Apple ha anche implementato modifiche alle politiche dell’App Store sulla scia di una causa per sviluppatori a settembre, ma a quanto pare non sono state sufficienti per placare i legislatori.