Il Garante delle Comunicaizoni AGCOM richiede che DAZN implenti un test di velocità per stabilire quali siano le ragioni dei problemi e di chi è la colpa. Dopo l’attribuzione dei diritti per la trasmissione delle partite a DAZN, non sono mancate le inchieste sui disservizi della piattaforma, che in molti casi ha portato a una visione non costante, puntuale e precisa da parte dell’utenza.
La difficoltà maggiore, anche da parte delle autorità garanti, è individuare con esattezza il responsabile del servizio. Ecco perché AGCOM vuole imporre a DAZN l’impiego di uno strumento per verificare di chi sia la colpa in caso di malfunzionamento. A riportare della novità per prima è stata Repubblica, che spiega come all’interno dell’app sarà presente un un test in grado di misurare la velocità di navigazione dell’utente, quindi di capire quale sia la qualità della connessione a internet dell’utente, così da poter individuare la colpa del malfunzionamento dello streaming.
Al momento, infatti, senza un tale strumento, è difficile individuare con esattezza chi sia il colpevole per eventuali blocchi durante lo streaming, o addirittura per il mancato accesso al servizio. Ed infatti, trattandosi di un flusso video esclusivamente in streaming, il mancato funzionamento potrebbe doversi attribuire alla scarsa, o assente, connessione dell’utente. Il reo, dunque, potrebbe non essere necessariamente DAZN, ma il vettore, o l’utente che non ha ben configurato la rete domestica.
Al contrario, qualora il test della connessione dovesse dare esito positivo, di certo la colpa non potrà che ricadere su DAZN: in questo modo, l’Autorità per le Comunicazioni AGCOM potrà assicurare sanzioni, o giusti risarcimenti, agli utenti che incolpevolmente non potranno godere del servizio.
Mancano ancora le procedure che gli abbonati dovranno seguire per ottenere il risarcimento, anche se la linea tracciata da AGCOM è ben precisa. Interessante notare come il risarcimento per colpa di DAZN non potrà superare i 7,50 euro per ciascun turno settimanale di campionato. Una semplice operazione matematica suggerisce che, in totale, si potrebbe arrivare a un risarcimento di 30 euro mensili, praticamente pari al canone di abbonamento mensile richiesto da DAZN.
Da notare che il risarcimento spetterà all’utente, in diversi casi: sia per l’impossibilità di accedere ripetutamente a Dazn o alla singola partita, ma anche nel caso di interruzioni frequenti dello streaming, così da comportare il mancato godimento della partita per un determinato minutaggio. Ancora, risarcimenti in vista arriveranno nel caso in cui la risoluzione del video non dovesse essere nitida, dunque per i cali di frame o di risoluzione.
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