La US Securities and Exchange Commission, siglata SEC ed quivalente alla nostrana Consob per il controllo della Borsa, ha respinto la richiesta di Apple di cancellare la proposta di discussione nell’assemblea degli azionisti che chiedono alla società di rivelare i metodi utilizzati per proteggere i lavoratori dal lavoro forzato.
All’inizio del 2021 un gruppo di azionisti ha chiesto al consiglio di amministrazione di Apple di preparare un rapporto che spiegasse come il colosso tecnologico con sede a Cupertino tenga il lavoro forzato fuori dalla sua catena di approvvigionamento. La richiesta chiedeva ad Apple di mostrare come identifica fornitori e subfornitori a rischio di lavoro forzato. Gli stessi azionisti hanno anche chiesto ad Apple di rivelare contro quanti fornitori ha intrapreso un’azione.
Secondo Reuters, la SEC ha negato la mossa di Apple di bloccare la proposta, affermando che “non sembra che gli obiettivi essenziali della proposta siano stati attuati” finora. Come conseguenza di questa decisione, l’anno prossimo, Apple dovrà affrontare un voto sulla proposta durante la sua assemblea annuale degli azionisti, salvo eventuali accordi con gli investitori.
A maggio un rapporto ha affermato che sette fornitori Apple hanno partecipato a programmi di lavoro sospettati di essere collegati al presunto genocidio cinese degli uiguri della regione dello Xinjiang. A giugno, una società di parchi eolici in Cina che ha collaborato con Apple sarebbe stata collegata all’uso del lavoro forzato di uiguri della regione dello Xinjiang. Si attende, dunque la prossima mossa di Apple.
Non si tratta del primo punto respinto dalla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti per una proposta di discussione presentata da azionisti Apple: la multinazionale deve svelare anche gli accordi di non divulgazione dei dipendenti. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
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