Airship – società specializzata nella gestione delle esperienze degli utenti di app per dispositivi mobili – ha pubblicato un report evidenziando e le tendenze comportamentali emergenti dei consumatori su dispositivi mobili e le relative aspettative riguardo i marchi.
Nella relazione, basata su un’indagine di mercato in cui si sono sondati i pareri di 9.000 consumatori in sette Paesi diversi, ossia Regno Unito, Francia, Germania, Stati Uniti, Australia, Singapore e India, si riporta che il 40% dei rispondenti internazionali sarebbe più propenso a continuare a ricevere comunicazioni da parte di un marchio se fosse dato loro il controllo sulle finalità, sulla frequenza e sul canale.
I risultati del sondaggio (qui i dettagli) indicano una preferenza decisa e crescente dei consumatori per le app su dispositivi mobili, con il 70% degli intervistati del Regno Unito che in media utilizza app in tutti i settori più o meno allo stesso modo dall’inizio della pandemia, evidenziando l’opportunità di stabilire cicli di feedback positivi tra marchi e clienti.
Il motivo principale per cui un utente è disposto a lasciare i propri dati, è legato a sconti o punti per programmi fedeltà (38% degli intervistati), ricevere conferma dell’ordine (23%), accesso in anteprima a offerte sulle vendite (22%) o segnalazioni sulle spedizioni (21%).
Solo il 34% degli utenti del Regno Unito è disposto a fornire informazioni ai brand sui propri social, molti di più (il 46%) quelli disposti invece a fornir informazioni su valori sociali riguardanti l’ambiente, la morale, la politica e punti di vista religiosi.
L’81% degli utenti del Regno Unito riferisce di ignorare o cancellare mail di newsletter alle quali si sono iscritti; i più giovani sono quelli che raramente controllano la posta e che quando richiesto usano indirizzi mail anonimi o fasulli. Più della metà dei consumatori del Regno unito (53%) è disposta a indicare il proprio numero di telefono per ricevere SMS ma solo il 38% è disposto a indicarlo per ricevere chiamate.
Nuove disposizioni sulla riservatezza dei dati in tutto il mondo e cambiamenti nelle policy sulla privacy di Apple e Android offrono ai consumatori maggiore trasparenza e controllo sulle informazioni che si vogliono condividere con app e brand vari, con conseguente probabile diminuzione di informazione che viene inviata ai cosiddetti “data broker”, obbligando le aziende che si occupano di pubblicità e targetizzazione a individuare nuovi modi per convincere le persone a indicare mail, numero di telefono, indirizzi e altri dati per loro rilevanti.