Apple ha temporaneamente sospeso la vendita in Turchia dopo il tonfo della lira turca di martedì mattina (-15% sul dollaro), situazione peggiorata dopo che il presidente Tayyip Erdogan ha riferito di essere impegnato contro quelli che ha definito «acrobati della finanza globale», senza preoccupazioni per la svalutazione della moneta in nome di un presunto sostegno alla competitività delle esportazioni.
Nel momento in cui scriviamo l’Apple Store online turco è attivo ma non è possibile aggiungere oggetti nel carrello virtuale e portare a termine gli acquisti, una decisione dovuta alla volatilità dei mercati, con massicce vendite sulla valuta nazionale, scivolata fino al minimo storico di 11 contro il dollaro.
Il 23 novembre, in poche ore la lira turca è arrivata a perdere fino al 15% sul dollaro a un minimo di 13,45 e a subire analoghe flessioni sull’euro a un minimo di 15,20, un crash che ha portato Apple a bloccare le vendite, con la lira in rosso per 11 sedute consecutive, come non accadeva da 20 anni.
Non è dato sapere quando Apple riattiverà lo store online ma l’inflazione al 20% ha scatenato un’ondata di vendite sulla lira turca e Erdogan continua a difendere il taglio del costo del denaro, impedendo alla Banca centrale di frenare l’inflazione (chi in precedenza ha cercato di farlo è stato licenziato).
A fine ottobre la Mela ha aperto un terzo Apple Store in Turchia (a Istanbul).