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MacBook Pro M1 Max, il prezzo forse non vale la candela

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Sebbene Apple affermi che il processore M1 Max sia fino a due volte più veloce dell’M1 Pro, c’è chi ritiene che i vantaggi reali sono meno importanti di quanto possa sembrare, tanto da non giustificarne il sovrapprezzo per gran parte degli utenti Mac.

In confronto con la versione meno prestante dell’M1 Pro, ovvero quello con CPU 8‑core, GPU 14‑core e Neural Engine 16‑core, in Italia per personalizzare il MacBook Pro selezionando invece il chip Apple M1 Max con CPU 10‑core, GPU 24‑core e Neural Engine 16‑core bisogna aggiungere 500 euro al prezzo finale, mentre per la versione più performante con CPU 10‑core, GPU 32‑core e Neural Engine 16‑core ce ne vogliono 730 in più.

Sulla base di alcuni test di benchmark combinati all’utilizzo del computer nella vita reale, Dan Ackerman di CNET ha notato che nell’uso pratico la differenza tra i due processori non si sente come ci si potrebbe attendere. Ha cioè spiegato che in alcuni compiti specifici, come ad esempio la modifica di un video ProRes o l’esecuzione di un compito con l’API grafica Metal di Apple, allora la differenza tra uno e l’altro è significativa, ma questo – spiega – non è il caso di molte delle attività creative che si potrebbero svolgere con questo computer.

macbook pro m1 max

Per esempio, nel test multipiattaforma della GPU eseguito con GeekBench 5 utilizzato Metal, l’M1 Max ottiene un punteggio molto più alto; la stessa cosa è stata rilevata con Wildlife Extreme, che al momento è l’unico strumento di benchmark incluso in 3D Mark che funziona sui Mac con M1 (oltre che su Windows, iOS e altre piattaforme).

Se ci si ferma a questi numeri la conclusione sembra ovvia, eppure facendo eseguire lo stesso rendering video a Joseph Ibrahim, un professionista specializzato in illuminazione VFX, sia sul MacBook Pro da 14 pollici con il chip M1 Pro che sul MacBook Pro da 16 pollici con il chip M1 Max, i tempi di esecuzione sono praticamente gli stessi: l’unica differenza è che il Max «sembra molto più reattivo durante il rendering».

Lo stesso autore dell’articolo – che si diletta nell’editing video, nella modellazione 3D e in alcuni progetti con Photoshop e Illustrator – difficilmente è riuscito a trovare una differenza nelle prestazioni di uno e dell’altro durante i primi giorni di test, giungendo alla conclusione che per la maggior parte delle persone che si dilettano con app creative di fascia alta e con l’editing video di base in 4K, il MacBook Air con processore M1, il Pro da 13 pollici o l’iMac da 24 pollici sono più che sufficienti.

«Se vuoi il nuovo MacBook Pro soltanto per il design, la webcam potenziata e il maggiore numero di porte, sappi che stai facendo essenzialmente un acquisto vanitoso». Allo stesso tempo – conclude – è chiaro che per i professionisti, anche un guadagno minimo nella produttività rende la differenza di prezzo insignificante rispetto al valore che ha il loro tempo. Ma si tratta di una minoranza.

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