Soundcore è un marchio che, negli anni, ha saputo guadagnarsi la fiducia degli utenti, presentando prodotti con un ottimo rapporto qualità prezzo e rappresentando di fatto una valida alternativa per quanti ricercassero auricolari di qualità, con caratteristiche premium, ma tenendo un occhio al portafoglio. Soundcore Liberty 3 Pro è il successore diretto della seconda generazione, che abbiamo recensito a questo indirizzo. Senza stravolgere quello che di buono aveva fatto, questa terza versione presenta diverse migliorie. Ecco come è andata la nostra prova.
La confezione
Anzitutto, Soundcore ha dato grande importanza alla confezione. L’unboxing è piacevole, non solo per la qualità del pack, ma soprattutto per quello che si trova dentro. Anzitutto, 4 paia di gommini in silicone, di diverse dimensioni e che potranno ben adattarsi a qualsiasi orecchio. Scegliere la dimensione adatta servirà ad ottenere un isolamento completo, oltre che a fissare al meglio gli auricolari all’interno del padiglione auricolare. In ogni caso, se proprio volete ancorarle all’orecchio, così da assicurare una presa ottimale anche durante la corsa, sempre in confezione sono presente 4 alette in silicone, facoltative, che permettono all’auricolare di restare in sede in modo ancor più forte.
All’interno della confezione, naturalmente, oltre agli auricolari, è presente anche il case di ricarica. Questo è sensibilmente migliorato rispetto al secondo modello, e soprattutto risolve uno dei principali problemi che avevamo segnalato nella precedente recensione: le dimensioni. In questo caso, infatti, il case è sensibilmente più piccolo, e anche le plastiche utilizzate sembrano migliori. Sicuramente il sistema a slittamento che apre il case è più leggero, di migliore fattura, e il case mantiene inalterata la possibilità di ricarica wireless del predecessore, così come la connettività, sempre di tipo USB C.
Come sono fatte
Partiamo anzitutto dal design e dal fattore forma. L’intero auricolare mantiene la forma a bottone allungato del precedente modello, ma ne riduce le dimensioni complessive. Se Liberty Pro 2 potevano risultare più grandi della norma, questa terza revisione ne rimpicciolisce l’estetica complessiva. Non di tanto, giusto che quel serviva per renderle ancor più confortevoli quando le si indossa.
Se già erano comode Liberty 2 Pro lo sono ancor di più queste Liberty 3 Pro. Come già accennato, la grande varietà di gommini presente in silicone, alla quale si aggiunge anche l’assortimento delle alette, fa sì che risulti impossibile non trovare il giusto setup: stanno all’interno del padiglione in modo sicuro, non tendono a cadere anche senza alette, ma con queste ultimi si saldano praticamente all’interno del padiglione auricolare, tanto da non dover temere la loro caduta neppure quando si corre.
Per quanto riguarda il controllo, questa volta Soundcore ha optato per un controllo a sfioramento, senza la presenza di tasti fisici su ciascun padiglione auricolare. Ci pare una soluzione migliore rispetto alla precedente, dove era difficile individuare il piccolo pulsanti. Liberty 3 Pro, invece, permette di controllare riproduzione musicale e chiamate, oltre che modificare la modalità di ascolto, tra trasparenza e ANC, semplicemente tramite uno o due tocchi, o ancora tramite tap prolungato sul padiglione auricolare.
Inoltre, in questa terza versione, Soundcore ha introdotto la pausa automatica quando si tolgono gli auricolari dalle orecchie.
Come funzionano
Con i Soundcore Liberty 3 Pro parliamo di auricolari Bluetooth 5. Dal punto di vista dell’abbinamento funzionano quindi esattamente come ogni altro prodotto basato su questa tecnologia, anche se nel tempo Soundcore è riuscita a migliorarla. Nei primissimi auricolari della società avevamo notato che era facile incappare in difficoltà di abbinamento, soprattutto quando si voleva abbinarle ad un nuovo dispositivo.
In questa versione, invece, non abbiamo riscontrato alcun tipo di problema: è sufficiente aprire il case, senza toccare gli auricolari, per far sì che parta la modalità di accoppiamento. Nel manca poi un tasto reset sulla parte retrostante della custodia di ricarica, che permette di effettuare un abbinamento manuale, nel caso in cui quello automatico non funzioni.
Come suonano
Avevamo già premiato i Liberty 2 Pro, e continuiamo a farlo anche in questa terza revisione. Manca l’effetto “wow” che aveva contraddistinto la precedente edizione, ma non perché questi suonino male, ma solo perché già ci aspettavamo un livello qualitativo ottimo.
Continuano a stupire i bassi, mai esagerati o costruiti ma ottimamente bilanciati e ben presenti, senza distorsioni o eccessi. Probabilmente è merito del driver sovradimensionato da 10,6 mm, che dona una potenza alle frequenze più basse in maniera non indifferente, e che aggiungono al suono un’impronta di qualità, che lascia nella polvere tutte le cuffie di questa fascia di prezzo che abbiamo provato.
Il suono che ne deriva è sempre pulito, sia per quel che concerne la voce umana, sia per quanto riguarda gli strumenti musicali, che sono rappresentati in modo davvero fedele, con i dettagli di ciascuno davvero ricchi.
Continua ad essere ottimo isolamento dall’esterno, che in maniera impressionante si avvicinano a quello che si può ottenere con delle cuffie over the ear.
Applicazione Soundcore e ANC
L’applicazione Soundcore è la stessa che ritroviamo per l’abbinamento delle altre periferiche audio della società, anche se in questo caso ci sono delle personalizzazioni dovute alla tipologia di cuffia, ad esempio quelle relative alla cancellazione attiva del rumore.
E’ possibile impostare la modalità di riproduzione, tra ANC, normale e trasparenza anche dall’app, oltre che per mezzo dei controlli a sfioramento. A dire il vero abbiamo utilizzato spesso l’app per gestire le varie modalità, perché altrimenti – tramite semplice tap – non ci accorgevamo di quale modalità era inserita. Questo fa capire, da un lato, che non sembra esserci una differenza così marcata tra le differenti modalità di ascolto, anche se ad un orecchio più attento non mancherà di percepire quelle piccole sfumature che ci sono tra le diverse modalità di ascolto.
A volume molto alto la modalità trasparenza non ci è parsa troppo evidente, mentre sia la modalità normale, ma soprattutto l’ANC, permettono di isolarsi al meglio dall’esterno. Durante una prova con il rumore di treno in sottofondo, siamo riusciti a percepire in modo sensibile la differenza tra ANC attivato e disattivato, con il sistema di riduzione del rumore che ha funzionato in modo davvero egregio. Peraltro, sono disponibili tramite app due diverse modalità ANC: manuale e adattiva. La seconda ottimizza il livello di ANC in base al rumore ambientale. Anche in questo caso siamo riusciti a provarli in un ambiente piuttosto rumoroso, come può essere quello domestico quando lavatrici o aspirapolvere sono in funzione. Con la modalità ANC adattiva, in effetti, abbiamo notato un notevole miglioramento nel momento in cui il rumore ambientale di sottofondo andava aumentando.
Presente l’equalizzatore cn cui possibile ottimizzare gli Anker Soundcore 3 Pro ad ogni genere musicale o ai propri gusti. Come se questo non bastasse é presente anche la tecnologia HearID, che grazie ad un test di poco più di 5 minuti, permette di regolare alla perfezione gli auricolari alle differenze fisiologiche degli utenti.
L’app Soundcore analizza il profilo uditivo dell’utente e crea in modo intelligente un’impostazione audio adatta. Per farlo, per ciascun auricolare invia suoni di intensità differente, e l’utente dovrà mantenere la pressione fino a quando il rumore viene percepito, rilasciando il dito nel caso in cui non si percepisca più il rumore.
Nel nostro caso, dopo aver impostato il profilo HearID, non abbiamo notato un particolare cambiamento nel profilo sonoro. Magari perché il profilo di default risultava simile al risultato del nostro profilo HearID.
Diverso discorso, invece, per l’equalizzatore, che include molti profili sonori differenti, ciascuno dei quali enfatizza un particolare genere musicale o particolari note. In questo caso, tutti i diversi profili offrono all’utente sfaccettature audio ben distinte tra loro: l’utente troverà certamente quella che si addice al proprio orecchio e alla canzone ascoltata.
Qualità della chiamata
Sarà merito dei sei microfoni integrati, ma per la prima volta il nostro interlocutore ci ha riferito di sentire la nostra voce in moto ottimale. Allo stesso modo, la voce che giungeva al nostro orecchio tramite auricolari era assolutamente cristallina, vivace e pimpante. Ottime, dunque, anche per le conversazioni telefoniche.
Autonomia e ricarica
Come per le precedenti, il produttore dichiara circa 8 ore di riproduzione con una singola ricarica. E’ chiaro che questo dato è davvero mutevole, a seconda di come si utilizzano gli auricolari, tra volume e diverse modalità. Siamo comunque riusciti ad avvicinarci a questo risultato, fermandoci a circa 6,5 ore e mezza di utilizzo. In ogni caso, non riteniamo che sia un aspetto su cui soffermarsi troppo: con la custodia di ricarica si arriva a oltre 30 ore di utilizzo. Praticamente, non si rimarrà mai a secco.
Conclusioni
Avevamo delle aspettative abbastanza alte in considerazione del listino da 149,99 euro. Siamo andati abbondantemente oltre ogni più rosea aspettativa. I Liberty Pro 2 sono tra i migliori concorrenti in assoluto delle AirPods. Adatti a chi ama i bassi, e a chi li utilizza anche durante l’attività sportiva. Anche a costo di essere ripetitivi lo diciamo in conclusione: questi auricolari suonano magnificamente bene e soddisfano sotto ogni punto di vista, specialmente in rapporto al costo. Probabilmente è impossibile trovare al momento qualche cosa che suoni altrettanto bene allo stesso costo.
PRO
- Qualità audio
- Elevata autonomia
- Tante personalizzazioni tramite app
- Case di ricarica migliorato
- Controlli touch migliorati…
CONTRO
- … ma non sempre precisi
- Prezzo e disponibilità
Il listino è di 159,99 euro, disponibili su Amazon da qui.