Tidal ora è anche gratis: l’azienda ha infatti aggiunto un ulteriore piano di accesso alla piattaforma di musica in streaming che, come già accade su Spotify, Amazon Music, Deezer e YouTube Music, è completamente gratuito perché è supportato dalle pubblicità. L’opzione per il momento è disponibile soltanto negli Stati Uniti e mira chiaramente ad espandere la base di utenti del servizio, che ora possono ascoltare gratuitamente l’intero catalogo composto da più di 80 milioni di brani e migliaia di playlist.
Oltre alla presenza occasionale di annunci pubblicitari la qualità audio di Tidal gratis si ferma a 160 kbps, inoltre non c’è l’opzione per ascoltare la musica in offline e il salto di traccia si potrà eseguire per un numero limitato di volte. Questo perché invece ora è integrata nell’abbonamento base, che negli USA costa 10 dollari al mese, il quale è stato potenziato anche con l’opzione audio HiFi in alta qualità fino a 1.411 kbps e include l’accesso a oltre 350mila video.
Tidal offre anche un piano HiFi Plus che costa il doppio (20 dollari al mese) e comprende l’audio in HD a 9.216 kbps, il formato audio spaziale immersivo, Dolby Atmos e Sony 360 Reality Audio, oltre all’accesso anticipato alle nuove funzioni. Alcune delle novità di questo abbonamento sono inoltre incentrate sugli artisti come ad esempio quella relativa ai pagamenti delle royalty dove in pratica ogni mese il 10% degli abbonamenti Plus (quindi 2 dollari per ciascun abbonamento) saranno assegnati all’artista che viene ascoltato di più in quel periodo in aggiunta alle commissioni pagate normalmente.
Tra le novità in arrivo, a partire da gennaio Tidal rinnoverà il sistema di pagamento degli artisti incentrandolo sui fan. In sostanza ogni volta che un abbonato HiFi Plus ascolta un brano del proprio artista preferito, quest’ultimo riceverà un pagamento in streaming «significativamente più alto» rispetto a quello di altri, come nel caso di Apple Music che paga un centesimo per ogni stream (mentre su Spotify al momento manca questa opzione).
Sono cambiamenti audaci ma forse necessari per un’azienda come Tidal che ha giustamente l’ambizione di migliorare la propria competitività in un settore attualmente in rapida crescita. Sono stati tra i primi a sostenere l’audio in alta qualità, ma nel momento in cui la concorrenza ha cominciato ad offrire la stessa caratteristica senza costi aggiuntivi ha dovuto per forza di cose allinearsi.
Ricordiamo che oltre alle app per iPhone e Android, Tidal è disponibile anche per i televisori LG: ne abbiamo parlato in questo articolo.