Intel ha acquisito McAfee nel 2010 per 7,68 miliardi di dollari, una operazione che secondo il fondatore John McAfee, morto a giugno in un carcere di Barcellona «Non ha mai avuto senso»: in effetti da allora sono periodicamente emerse voci che indicavano una possibile vendita, avvenuta nelle scorse ore a favore di un gruppo di investitori per una somma di oltre 14 miliardi di dollari.
Le vicissitudini della nota società specializzata in software antivirus e sicurezza sono proseguite anche sotto la guida Intel. Nel 2014 il colosso dei processori annunciò la dismissione graduale del marchio McAfee per diventare Intel Security.
Una scelta senza dubbio dettata dalla volontà di separare la divisione di sicurezza informatica Intel dal nome del fondatore McAfee, divenuto negli ultimi anni sempre più ingombrante a causa di uno stile di vita segnato da numerosi scandali ed eccessi, passando dalla candidatura alle presidenziali statunitensi, fino ad arrivare a condanne per frode, droga e addirittura sospetti di omicidio.
Abbandoniamo la triste parabola picaresca di John McAfee per tornare alle vicissitudini societarie. Nel mese di ottobre McAfee ha venduto la divisione dedicata alle aziende a Symphony Technology Group per 4 miliardi di dollari, mentre lo storico marchio fondato nel 1987 è ritornato in borsa focalizzandosi esclusivamente sulla cybersicurezza per utenti consumer.
L’epilogo risale a lunedì 8 novembre con la cessione di McAfee per oltre 14 miliardi di dollari a un gruppo di investitori che include Advent International, Permira Advisers, and Crosspoint Capital Partners, operazione che si prevede verrà completata entro la prima metà del 2022.