La nuova politica sulla privacy di Apple ha già fatto perdere quasi 10 miliardi di dollari ai social network. E’ quanto scrive il Finanzial Times riportando le stime di una società di analisi pubblicitaria secondo cui, soltanto nella seconda metà dell’anno in corso, la nuova funzione introdotta con iOS 14.5 avrebbe ridotto del 12% (pari a 9,85 miliardi di dollari) gli introiti pubblicitari di Facebook, Twitter, Snap e YouTube.
Facebook è quella che ha perso di più in termini economici e non sorprende, visto che tra le quattro società in questione è quella che fa maggiormente affidamento al mercato pubblicitario. Snap dal canto suo ha invece subìto il calo più grande in termini percentuali per via del fatto che gode del solo accesso alla piattaforma tramite smartphone.
Un esempio di come starebbe influendo la nuova privacy è raccontato da un marchio di biancheria intima maschile che in precedenza riusciva ad ottenere un nuovo cliente investendo cinque dollari per mostrare una pubblicità mirata a mille uomini: adesso la pubblicità dev’essere raddoppiata – spiegano – perché almeno su iPhone «non sappiamo più chi è uomo e chi è donna». Di conseguenza i costi pubblicitari sono raddoppiati e il rendimento si è dimezzato.
Questa perdita di informazioni da parte degli inserzionisti dovrebbe protrarsi per almeno dodici mesi: secondo un consulente pubblicitario potrebbe volerci almeno un anno perché le aziende riescano ad affrontare il problema nei propri sistemi pubblicitari attraverso la produzione di nuovi strumenti in quanto «devono essere sviluppati da zero e testati a lungo prima di poter essere distribuiti su larga scala».
Chi si “salva” dalle modifiche di Apple è Alphabet (la casa madre di Google, ndr) in quanto secondo la fonte possiederebbe abbastanza dati da non aver bisogno di tracciare gli utenti tramite le applicazioni di terze parti.
Di contro invece Apple, grazie al nuovo sistema di privacy, starebbe migliorando la propria attività pubblicitaria: i numeri dicono che i servizi sono cresciuti di 18,3 miliardi soltanto nell’ultimo trimestre. «Niente di tutto questo è altruistico» ha dichiarato il direttore operativo della società di analisi BlueConic: «Apple ha fatto un ottimo lavoro nel trasformare la privacy in un gioco di pubbliche relazioni, e non lo avrebbe fatto se non ci avesse guadagnato».