Chissà cosa avrebbe detto Steve Jobs, di cui ricorrono i dieci anni dalla scomparsa, di questo iPhone 13 Pro Max. Lo abbiamo potuto provare in sostituzione del precedente iPhone 12 Pro Max cercando però di fare uno sforzo: il telefono non è evidentemente un sostituto per chi abbia lo stesso modello precedente (non avrebbe senso per design, potenza e caratteristiche generali) quanto una comparazione rispetto a quanta strada abbia fatto Apple negli ultimi 12 mesi su questo fronte. Inoltre, la nostra prova aggiunge solo le cose che cambiano in modo significativo per il “grande” della linea di prodotti Apple per non ripetere quanto già visto nella nostra lunga e articolata recensione dell’iPhone 13 Pro.
Estetica
È identico al predecessore ma con una differenza, che probabilmente non noterete mai. Ha il notch più piccolo del 20%. Più piccolo è meglio, ma senza sarebbe stato ancora meglio. Questa è una evoluzione che rende il telefono un po’ più gestibile e probabilmente appesantisce Xcode (la suite integrata di sviluppo per chi fa app per iOS e iPadOS) più pesante di qualche Gigabyte per contenere gli asset di ancora un altro schermo leggermente diverso a cui adattare le proporzioni delle app.
A parte questo, l’estetica del 13 Pro Max è fenomenale: è un oggetto molto bello e si vede dalle finiture, dai bordi luccicanti, dal nuovo colore azzurro (noi abbiamo provato un sobrio grigio scuro) e dalla cura dei dettagli. Dietro le tre fotocamere protrudono un po’ di più ma c’è un vantaggio come vedremo tra poco. Inoltre, il blocco videofotocamere è tale da creare qualche problema a chi vuole usare l’accessorio di ricarica magsafe doppio (il MagSafe Duo) perché con la cover fa spessore e tiene il magnete staccato dalla cover.
Infine, il telefono ha le colorazioni grafite (quella in prova), argento, oro e la nuova Azzurro Sierra che sono veramente gradevoli e valorizzate dal bordo lucido.
Schermo
Apple ha potenziato ulteriormente lo schermo già ottimo di questo telefono. È in realtà identico a quello del più piccolo iPhone 13 Pro: cambia la dimensione (da 6.1 a 6.7 pollici) e la leggibilità dei contenuti. Lo schermo è un Display Super Retina XDR con ProMotion. Offre un’esperienza ancora più fluida, luminosa e reattiva grazie alla possibilità di passare a 120 Hz in fase di refresh. È spettacolare lo sblocco del telefono che porta le icone sullo schermo con un movimento fluido e iper-realistico. Si apprezza quando lo si usa e soprattutto quando siamo tornati al vecchio telefono per finire le configurazioni l’impatto è veramente notevole. Come per la gamma di colore ampia e la definizione della temperatura del colore automatica a seconda della dominante nell’ambiente circostante, sono quelle cose che ti accorgi di che effetto potentissimo abbiano solo quando non ci sono.
Lo schermo è protetto anche dal Ceramic Shield (come gli altri modelli (che rende particolarmente resistente la mescola del vetro di questo apparecchio, che è anche più resistente a schizzi di liquido, gocce e polvere. Insomma, un passo in avanti notevole, che abbiamo molto apprezzato e che identico a quello del 13 Pro.
Fotocamera
Le fotocamere sono molto migliorate e sono eccellenti. Sono però identiche a quelle del 13 Pro e quindi, come detto, rinviamo a quella recensione. Il vantaggio maggiore viene dalla differente maneggevolezza unita a una accresciuta autonomia, che permette di usare meglio questo telefono per scopi professionali o amatoriali.
Se volete un telefono capace di girare un film oppure di scattare foto da concorso, e volete usarlo professionalmente, questo apparecchio è più indicato grazie alla accresciuta autonomia e a una visibilità dello schermo che permette di fare a meno in molti casi di un secondo computer per l’editing, il montaggio o la post produzione. Eccezionale la resa della nuova modalità macro e ottima quella del cinema mode che focheggia sul volto di chi sta parlando spostandosi avanti e indietro. Il modo notturno è molto migliorato ma è comunque sempre “rumoroso” ed è veramente difficile dire la differenza rispetto all’iPhone 12 Pro Max.
La fotocamera frontale è ottima anche per la possibilità di utilizzare il grande schermo per le call di lavoro o in famiglia e tra amici. Questo iPhone in realtà è un piccolo phablet e permette di essere usato come tale, quindi ottimo che la videofotocamera frontale sia ben sfruttabile.
Processore
Anche qui c’è il processore A15 di Apple, con lavorazione a 5 nanometri come il precedente A14. Il processore è identico a quello dell’iPhone 13 Pro e ha un core in più nella GPU (5 anziché 4) e più Ram (6 GB anziché 4 gb) rispetto ai 13 “normali”. In concreto, è più veloce dello Snapdragon 888 di Qualcomm ed è il più veloce sul mercato. Al di là dei benchmark, è un processore che non abbiamo trovato niente che lo possa mettere in difficoltà nel nostro repertorio di Apple. Semplicemente grandioso, ma identico a quello del 13 Pro, cosa che toglie un po’ di spunto al Max della lineup di Apple, perché non si differenzia più per performance pura ma solo per schermo e batteria.
Autonomia
La batteria di questo telefono è spettacolare. In tutte le nostre prove ha dato il massimo: migrazione dal precedente e configurazione (quando il telefono per due o tre giorni è meno stabile perché lavora in background), video playback, prova sul campo, gaming, lavoro e videocall, musica, film. Sempre con un risultato di due ore nette meglio del precedente iPhone 12 Pro Max e, per quello che abbiamo potuto vedere, anche del già migliorato iPhone 13 Pro..
Inoltre, visto che anche questa generazione di iPhone non ha un caricabatterie incluso, ci siamo sbizzarriti a caricarlo con tutto quello che avevamo nei cassetti, grazie anche al fatto che da tempo usiamo cavetti Lightning con la presa Usb-C (come quelli forniti adesso da Apple nella scatola). Abbiamo quindi usato il caricabatterie da 20W Usb-C. il MagSafe di Apple da 15 Watt, il caricabatterie del MacBook 12 da 30 Watt, quello da 80 Watt del MacBook Pro che usiamo come scorta e uno da 100 Watt multipresa con tecnologia al gallio di terze parti. La performance di carica cambia solo quando si sale sopra i 7.5 watt (e dipende anche da quali tensioni intermedie il caricabatterie è capace di erogare). Inoltre, il sistema operativo cerca di rallentare la carica per evitare di rovinare troppo rapidamente le batterie. Prestazioni di tutto rilievo.
Usabilità
Scegliere un telefono con uno schermo da 6,7 pollici (anziché i 6.1 pollici del 13 Pro) richiede idee chiare. Il telefono pesa 12 grammi più del precedente 12 Pro Max (da 228 a 240, e si sentono), ha lo stesso super-schermo e dotazione al massimo ma non ci sono differenze sostanziali rispetto al 12 Pro. Questo vuol dire che scegliere questo telefono richiede la consapevolezza di voler comprare un apparecchio veramente molto grande e pesante (se aggiungiamo la cover di pelle e magari il wallet con magsafe e tre carte) che per alcuni utenti è semplicemente impossibile da tenere in mano o scomodissimo per le tasche o le borsette di dimensioni medio piccole.
L’usabilità sta tutta qua, ed è una vexata quaestio che va avanti dal lancio dei Pro Max (se ne era già parlato con il precedente 12 Pro Max). È probabilmente un telefono da uomini alti e con le mani grandi e non da ragazze petite e con le mani piccole. L’usabilità è comunque aiutata da un display eccezionale, con un refresh da 120 Hz che rende veramente gradevole anche solo l’esperienza di sblocco dello schermo e una luminosità accentuata che permette di usarlo con efficacia anche all’aperto (fino a 1000 nits). Un telefono che, se si riesce a maneggiarlo, è quasi un microtablet e permette di lasciare a casa il computer un po’ più spesso.
Il 5G
“Your mileage may vary” dicono gli americani, la vostra esperienza può cambiare. Il senso è che il 5G è un network piuttosto complesso da apprezzare e dipende da una serie di variabili. La prima, ed è l’unica certezza che abbiamo, è che il nuovo iPhone 13 Pro Max è, come il predecessore della serie 12, dotato dell’antenna e del chip per il 5G super-veloce (le onde millimetriche) solo negli Usa. Gli apparecchi venduti nel resto del mondo non hanno questa caratteristica anche perché mancano le reti implementate da noi. Quindi, si viaggia a velocità alte ma non altissime rispetto al 4G che comunque fa da “tessuto connettivo” al 5G: nel 90% dei casi ci si appoggia al 4G e si passa al 5G solo quando serve (e ovviamente quando c’è copertura).
Poi c’è il tema della compatibilità degli operatori: non tutte le aziende forniscono la connettività 5G con iPhone pur avendo la rete predisposta. È il caso di Fastweb, che non la dà, tanto che chi scrive è passato ad Iliad che invece offre un 5G di ottima qualità. Stessa cosa sostanzialmente per Vodafone e Tim.
La performance di iPhone 13 Pro Max sul campo (a Milano) con Iliad sotto il 5G non offre differenze sostanziali rispetto a quella del predecessore iPhone 12 Pro Max o degli altri iPhone 13. Niente da segnalare, quindi.
Conclusioni
Se non avete un iPhone 12, che è quello che introduce la discontinuità di design e di prestazioni dello schermo e della fotocamera rispetto alle generazioni precedenti, allora l’iPhone 13 ha senso. Il 13 Pro Max richiede un gusto molto particolare perché non c’è più una differenziazione sostanziale rispetto al più maneggevole iPhone 13 Pro. Chi può volere questo apparecchio? Chi desidera uno schermo più grande e una autonomia di batteria maggiore, molto semplicemente.
Per chi desidera impressionare gli altri esibendo l’ultimo iPhone appena uscito c’è un fattore di delusione perché dall’estero è identico al precedente: non sappiamo se sia un male o un bene, lasciamo agli altri giudicare. Dal nostro punto di vista, dopo aver usato l’iPhone 12 Pro Max per un anno siamo decisamente a favore di questo apparecchio per la maggiore durata della batteria, lo schermo migliorato, la maggiore qualità delle immagini, la maggiore potenza del processore. L’unica cosa, bisogna essere consapevole che in realtà questo è in realtà un iPhone 12S, cioè un aggiornamento che affina e migliora molte cose e non un cambio di passo rispetto alla generazione precedente.
Una nota negativa, l’unica che ci sentiamo di sollevare su questo apparecchio: avrebbe meritato una porta Usb-C anziché la Lightning, come tutti i prodotti Pro di Apple. E avrebbe semplificato la vita a chi adesso vede sempre più apparecchi dell’azienda californiana utilizzare l’alimentazione con lo standard che l’Unione europea tra due anni imporrà a tutti.
Pro:
- Batteria fantastica
- Schermo perfetto con refresh spettacolare
- Ottime videofotocamere
Contro:
- È la versione super-size di iPhone 13 Pro senza altri miglioramenti
- Non ha la Usb-C
Prezzi
iPhone 13 Pro Max con display da 6,7″)
Il modello è disponibile con l’opzione fino a 1TB di archiviazione e nei colori blu alpino, argento, oro e grafite.