Sotto la direzione del nuovo CEO Pat Gelsinger, e soprattutto da quando Apple ha iniziato ad abbandonare i processori Intel per impiegare chip proprietari Apple Silicon, il colosso di Santa Clara ha varato campagne pubblicitarie che evidenziano i vantaggi dei computer con processori Intel a scapito dei Mac: il nuovo spot Intel contro Mac è un esperimento sociale e anche un tentativo di rompere l’incantesimo Apple.
Nel filmato 12 presunti fan di Apple sono invitati in un focus group in cui un presentatore illustra diverse novità in arrivo sui computer, come per esempio dispositivi due in uno che funzionano da tablet e da portatile, notebook con due schermi touch di cui uno sostituisce la tastiera fisica con una virtuale, portatili in grado di far funzionare un catalogo di videogiochi che include decine di migliaia di titoli e così via.
Molti dei presunti utenti Apple in video sono certi che si tratta di novità in arrivo dalla multinazionale di Cupertino, forse anche indirizzati in questo senso dalle parole del presentatore che chiede sempre conferma della passione per Apple e sul numero di dispositivi posseduti e usati dall’utente di turno, oltre che dall’arredamento tutto legno e minimal della stanza delle interviste, che richiama non poco gli Apple Store.
Naturalmente le novità presentate e mostrate come inedite ai fan di Apple non sono tali: verso la fine dello spot Intel il presentatore apre una porta all’interno della quale c’è una stanza con tutti i modelli più recenti di portatili e desktop PC Windows che già da tempo offrono queste specifiche hardware e funzionalità, assenti invece nei Mac. Inutile dire che tutti gli intervistati prorompono in sorpresa ed esclamazioni di apprezzamento per quanto visto e scoperto solo a questo punto.
L’effetto a cui punta il nuovo spot Intel contro Mac dovrebbe essere quello del titolo, vale a dire rompere l’incantesimo Apple tramite un esperimento sociale, ma in realtà durante la visione la maggior parte degli utenti Apple che ben conoscono le novità del mondo PC Windows non solo non si riconoscono nelle persone ritratte in video, ma sentono di essere ritratti in modo errato, forse anche un po’ offensivo.
Ancora una volta i concorrenti dipingono gli utenti Apple negli spot come dominati da un incantesimo, forse per queste società l’unica ragione plausibile in grado di spiegare perché milioni di utenti preferiscono pagare di più un dispositivo Apple rispetto ai concorrenti. Oppure pagare la stessa cifra per un dispositivo Apple che in confronto offre meno sulla carta.
Purtroppo per Intel (e concorrenti Apple in generale) non è un incantesimo che spinge milioni di persone a preferire un Mac senza schermo touch o un iPhone meno flessibile e meno personalizzabile di un Android. La storia sembra ripetersi dai tempi degli iMac colorati dalla fine degli anni ’90.
Forse invece che presentare gli utenti Apple come poco informati o sotto l’effetto di un incantesimo di Cupertino, servirebbe una magia o un esperimento sociale per i concorrenti Apple per far comprendere loro le differenze tra i due mondi. Non dimenticate di guardare i divertenti spot Intel dove l’uomo Mac tradisce Apple, e neppure di dare uno sguardo al sito web con confronti di parte.