iPad mini è vecchio e morirà. Forse no. Ecco iPad mini 5. Ora è venuto il momento: addio. No: rieccolo. È lui? O è un iPad Air poco cresciuto? La storia recente e meno recente del più piccolo e per alcuni versi più controverso di tutti i tablet Apple è tutta qui, fino all’ultima evoluzione di qualche giorno fa: iPad mini di sesta generazione di cui trovate la recensione in questo articolo.
Un prodotto che nelle intenzioni di Jobs, si dice, non sarebbe mai dovuto nascere e che sarebbe dovuto morire subito dopo l’insuccesso della prima sfiatata e poco comprensibile versione e che invece è ancora qui vivo e vitale, lanciato in una versione totalmente rinnovata e con ambizioni importanti.
Il design
Quali ambizioni iPad mini 6 le dichiara fin dal primo sguardo. Non ha quasi più nulla a che vedere con il precedente iPad mini 5 e quindi anche con il primo iPad mini visto che il design del tablet Apple non era mai praticamente cambiato dal 2012 quando venne lanciata la menzionata prima versione. Ora iPad mini edizione 2021 è in tutto e per tutto, come detto, un iPad Air di quarta generazione, solo più piccolo.
Lo stile è lo stesso di iPad Air, i profili sono gli stessi e anche il sistema per la ricarica e la sincronizzazione è la stessa visto che usa la porta USB-C (nella confezione trovate un cavo e un caricabatterie USB-C) un passaggio che lascia il connettore Lightning solo ad iPhone, iPad 10,2 e alle cuffie AirPods Max.
Da iPad Air arriva anche Touch ID nel tasto di accensione che passa ad iPad mini di sesta generazione. Il tablet di nuova generazione, infatti, perde il lettore di impronte sul bordo e guadagna lo stesso sensore biometrico nato lo scorso anno proprio con iPad Air. Detto per inciso il funzionamento è perfetto tecnicamente ed ergonomicamente. Basta ricordarsi di registrare gli indici di tutte e due le mani, così da poter usare facilmente lo sblocco sia in verticale che in orizzontale
iPad mini eredita, infine, dagli ultimi prodotti Apple una serie di dettagli di stile come i bordi squadrati, i tasti oblunghi, il dorso in alluminio opaco (quest’anno abbiamo il colore viola e il colore Galassia che poi è un color champagne).
Dal punto di vista dell’ergonomia c’è poco da dire. Le dimensioni sono molto simili a quelle del vecchio iPad mini di quinta generazione; il nuovo è solo leggermente più corto (195,4 mm contro 203,2 mm) ed impercettibilmente più leggero e sottile. Resta quindi, come sempre, facile e comodo reggerlo con una sola mano; impossibile usarlo con una sola mano. In ogni caso è più maneggevole e facile da trasportare di un qualunque altro iPad; ci sono tasche di cappotto che lo possono contenere facilmente.
Se state pensando di collegarci le cuffie, sappiate che iPad mini non ha una porta analogica. O vi comprate un adattatore USB-C su jack 3,5mm o vi rassegnate ad usare solo cuffie e auricolari Bluetooth. Se la mancanza della porta per le cuffie era da considerare scontata, un po’ meno scontato e per alcuni versi deludente è la mancanza dello Smart Connector. Niente, quindi, tastiere alimentate direttamente dal dispositivo come accade invece in tutti gli altri iPad.
Su un lato di iPad mini troviamo anche l’attacco megnetico per Apple Pencil 2; sì perché iPad mini di nuova generazione, come iPad Air, supporta la stessa penna nata per gli iPad con schermo più grande.
Lo schermo
Anche se le dimensioni fisiche di iPad mini di sesta generazione sono rimaste le stesse di iPad mini di quinta generazione, lo schermo passa da 7,9 a 8,3 pollici. Il merito è tutto o quasi dell’addio al Touch Id nel bordo inferiore; anche se Apple infatti parla di dispositivo “tutto schermo” non c’è un display da bordo a bordo. Le cornici sono ridotte, specialmente in basso, ma restano ancora abbastanza pronunciate.
Il display è comunque di ottima qualità nonostante sia tecnologicamente lo stesso di iPad mini 5: parliamo di un panello laminato da 2.266 x 1.488 a 326 pixel per pollice con True Tone a 60Hz. Nonostante manchi Pro Motion (la tecnologia adattiva che abbiamo visto debuttare anni fa con iPad Pro e sbarcare recentemente su iPhone 13 Pro) in ogni caso la velocità di scorrimento e la fluidità di visualizzazione sono molto buoni, i colori ben saturati e il contrasto elevato. La fruizione dei video è piacevole e anche se 8,3 pollici non sono poi molti di più di 7,9 ci si sente più a proprio agio a guardare un film di quanto non lo fosse quando si usa un iPad mini di quinta generazione.
Anche la lettura di testi, la visualizzazione di Internet e di testi in genere è confortevole. La luminosità tipica di 500 nits (superiore sia a quella di iPad 9 e di iPad Air 4) sommata al trattamento antiriflesso è più che sufficiente per non dover sgranare gli occhi o cercare un cono d’ombra quando si consulta iPad mini in piena luce.
Semmai si può discutere sul quel che si può fare con uno schermo così piccolo. Anche se tecnicamente non c’è alcun problema ad usare il multitasking e lo schermo suddiviso tra applicazioni, lo spazio dedicato a ciascuna applicazione diventerebbe troppo piccolo per consentire un uso efficiente. Il display da 8,3 pollici nei fatti è adeguato solo per un compito alla volta.
Il processore
iPad mini ha lo stesso processore A15 di iPhone 13. Si tratta di una componente con CPU 6-core, GPU a 5 Core con un Neural Engine a 16 core. Secondo i primi test la velocità è inferiore di qualche punto di benchmark rispetto a quella del telefono ma resta largamente superiore a quella di iPad mini di quinta generazione (+40% in calcolo e +80% in grafica) che aveva un A12 e sopra a quella di iPad Air che ha un A14. In alcuni ambiti le prestazioni sono persino superiori a quella degli ultimi iPad Pro 11 come si vede dalle schermate che pubblichiamo qui sotto.
Anche se la velocità “pura” del processore, come diciamo spesso, non è tutto e nella pratica scalini così ampi non si riflettono in un corrispettiva differenza nella quotidianità, usare un iPad mini di sesta generazione comparandolo con uno di quinta generazione offre una percettibile sensazione di miglior fluidità e velocità specialmente usando iPadOS 15. Anche se, come cercheremo di chiarire poco sotto, iPad mini 6 non nasce per lavorare, non ci sarebbe nessun problema a fare del fotoritocco con Lightroom e Photoshop oppure ad usare complicati fogli di calcolo. Inutile dire che è anche perfetto per giocare…
Video e fotocamera
iPad mini di sesta generazione cambia parecchio le carte in tavola per i molti utilizzatori del tablet per videoconferenze e chat video e anche (probabilmente meno) degli amanti delle foto con questo tipo di dispositivi.
Lente e sensore frontali, solitamente usati per videoconferenze, dalle specifiche sembrano essere gli stessi di iPad Pro; si tratta di una fotocamera ultrawide da 12 megapixel con angolo di visuale di 122° con funzione Center Stage. Vale la pena di ricordare che la modalità che affida all’iPad il compito di gestire le inquadrature con zoom automatico per tenerci sempre al centro, non è presente su iPad Air che per giunta offre anche una camera da solo 7 megapixel.
Cambia, come detto, anche la fotocamera posteriore che è ora un grandangolo da 12 megapixel, la stessa risoluzione di quasi tutti gli iPad più recenti. Scatta foto di buona qualità anche in condizioni di luce non perfette; iPad mini di sesta generazione non è una macchina fotografica ed è che discretamente scomodo per essere usato come tale ma, con la sua apertura da f1,8 e smart HDR, se vorrete fare qualche foto potrete ottenere risultati non disprezzabili.
Stesso discorso per i video: iPad mini di sesta generazione offre registrazione 4K a 24 fps, 25 fps, 30 fps o 60 fps, HD (1080p) a 25 fps, 30 fps o 60 fps e gamma dinamica estesa per i video fino a 30 fps. Il vecchio iPad mini offrirva solo registrazione video HD (1080p) a 30 fps e iPad Air registra video HD (1080p) solo a 60 fps e non ha la gamma dinamica estesa per i video fino a 30 fps.
Batteria e ricarica
Al momento in cui scriviamo non abbiamo informazioni sui dati tecnici della batteria di iPad mini di sesta generazione; sappiamo solo che è una componente ai polimeri di litio da 19,3 wattora. È del tutto probabile che sia la stessa batteria dell’iPad mini di quinta generazione. Apple in effetti fornisce stime di autonomia identiche al modello di due anni e mezzo fa: “Fino a 10 ore di navigazione web in Wi‑Fi o di riproduzione video”. Nel corso di questi primi giorni di utilizzo non abbiamo effettivamente notato differenze di sostanza tra vecchio e nuovo modello. iPad mini di sesta generazione può essere usato da mattina a sera prima di essere ricaricato. Non ha un’autonomia stratosferica, ma sufficiente per un viaggio o tre o quattro serate in poltrona.
Il maggior vantaggio arriva dai tempi di ricarica offerti “fuori dalla scatola”. Grazie al caricabatterie veloce che troviamo incluso nella confezione si perde meno tempo a ripristinare l’autonomia: per la prima parte, fino al 50%, possiamo stimare in un +1% al minuto. In mezzora quindi possiamo arrivare ad oltre il 30% della capacità, in un’ora a circa il 65%. In realtà anche iPad mini 5 si ricaricava alla stessa velocità usando un cavo USB-C su Lightning, ma nella confezione c’era solo un cavo USB-A su Lightning invece che uno USB-C su Lightning e un caricabatterie da 12W e non uno da 20W come accade oggi.
Apple Pencil e la tastiera (che non c’è)
iPad mini, come detto, supporta Apple Pencil 2, un bel passo avanti rispetto al precedente modello che supportava Apple Pencil di prima generazione. Oltre alle funzioni rese disponibili dalla seconda versione dello stilo Apple (varie opzioni possono essere attivate con un doppio tocco vicino alla punta) l’aspetto di maggior interesse a nostro giudizio è proprio il sistema di ricarica magnetica grazie al quale possiamo finalmente mandare in archivio il bizzarro e poco pratico sistema via Lightning che costringeva a conficcare la penna nel connettore di iPad. Con quella modalità sia aveva una situazione per la quale non era solo difficile trasportare il tablet ma che era anche discretamente rischiosa per la salute della penna.
Considerazioni di forma a parte, non essendo né grafici né artisti, possiamo testimoniare di una ottima fluidità di scrittura, superiore a quella della Apple Pencil 1 con iPad mini di quinta generazione; molto veloce e precisa anche la trasformazione di testo scritto in testo digitato usando Scribble. Grazie ad Apple Pencil 2, iPad mini può essere un interessante strumento di creatività personale per schizzi, disegni, appunti.
Peccato che, come accennato sopra, Apple abbia deciso di non mettere nella cornice anche lo Smart Connector presente in tutti gli altri iPad di nuova generazione. Apple non produce neppure una tastiera per iPad mini; certo possiamo usare una comune tastiera Bluetooth, ma la scelta, come spiegheremo a breve, la dice lunga sul target cui Apple intende proporre iPad mini.
Connettività
iPad mini di sesta generazione viene venduto anche in versione cellular 5G. Si tratta di un passaggio scontato visto che ormai tutta la gamma dei dispositivi connessi di Apple hanno rete 5G. Un bonus in più per chi volesse usare il tablet in mobilità.
Recensione iPad mini 6: conclusioni
A conclusione di una recensione di solito affrontiamo una sorta di sommario di quel che ci è piaciuto e di quello che invece non ci è piaciuto. Qui c’è anche un secondo tema da affrontare, forse anche più importante, che riguarda il profilo di chi sia il potenziale acquirente di un iPad mini.
Per quanto riguarda il primo aspetto dobbiamo dire che le cose che ci sono piaciute sono molte di più di quelle che ci hanno lasciato perplessi; iPad mini di sesta generazione è piacevole da usare, comodo, veloce e dotato di un ottimo schermo. La compatibilità con Apple Pencil lo rende anche un potenziale strumento per creativi e grafici che vogliono lavorare in mobilità.
Le uniche due critiche si concentrano sulle dimensioni del display che per alcuni compiti era e resta ancora troppo piccolo nonostante il passaggio da 7,9 a 8,3 pollici e sull’assenza dello Smart Connector che non consente di usare una tastiera connessa direttamente ma ci obbliga a ricorrere alle sempre non troppo comode tastiere Bluetooth.
A ben guardare però questi due difetti non sono tali quando si cerca di capire chi sia il cliente ideale cui Apple propone iPad mini, clienti che non sono interessati a produrre contenuti ma a consumarli; con iPad mini non si scrive, non si usano, se non saltuariamente fogli di calcolo né si fanno lavori grafici complessi. iPad mini di sesta generazione come tutti i suoi predecessori serve a navigare in Internet, vedere film, andare sui social network e fare videochiamate.
È un sostituto del Kindle o di una console, una versione agli steroidi di uno smart display o se vogliamo un iPhone 13 Pro Max con schermo più comodo che non telefona. Non ha alcuna pretesa di prendere il posto di un notebook o di essere una seria piattaforma di lavoro o di studio. Lo si usa in poltrona per mandare messaggi, a letto per ultime notizie, sull’aereo per vedere un film, su un treno per scorrere le foto di Instagram. Per tutto questo iPad mini è più comodo e anche divertente di qualunque altro dispositivo.
Che poi sia davvero l’iPad da comprare dipende dalla predisposizione a spendere come minimo 559 euro (cento euro più del precedente modello) per un dispositivo che per molti è solo qualche cosa che si aggiunge a un arsenale di dispositivi senza essere in grado di sostituirne realmente nessuno e che in quanto tale potrebbe essere un acquisto per un limitato numero di situazioni.
Prezzo e disponibilità
iPad mini di sesta generazione è disponibile in quattro colori (rosa, galassia, viola e grigio siderale), ha un prezzo di ingresso di 559 euro e viene offerto in due tagli di memoria: 64 e 256 GB. È in vendita su Apple Store, nei negozi e anche su Amazon.
Qui sotto avete i prezzi diretti su Amazon delle configurazioni base. Potrebbero esserci sconti ulteriori per le varianti di diversi colori.