Apple collabora a nuovi studi che permetterebbero di riconoscere un bambino affetto da autismo, raccogliendo dati ottenuti dall’osservazione con la fotocamera del telefono, favorendo la diagnosi precoce, interpretando segni e segnali, elementi importanti della diagnosi che potrebbero essere utili per avviare tempestivamente l’intervento comportamentale intensivo.
A riferirlo è il Wall Street Journal, parlando di attività di ricerca precedentemente annunciate. L’idea dei ricercatori che lavorano per Apple è di osservare (mediante la fotocamera di iPhone) la scarsa o non corretta espressività emotiva tramite le espressioni del viso, tenere conto del contatto visivo (in molti casi sfuggente) e altri segnali ancora, elementi che in altre parole consentono di riconoscere l’autismo.
Apple ha all’attivo un partenariato di ricerca con la Duke University che non ha pubblicamente rivelato, riferisce il WSJ. «L’obiettivo è creare un algoritmo che aiuti a individuare l’autismo infantile». E ancora «I ricercatori guardano alla possibilità di usare la fotocamera di iPhone per osservare l’attenzione dei più piccoli, quante volte si dondolano avanti e indietro e altri elementi ancora».
Biogen, una società di biotecnologie statunitense, ha in precedenza annunciato una partnership con Apple per studiare l’uso di iPhone e Apple Watch per individuare un calo delle capacità cognitive negli utenti o potenziali segni di depressione. Queste e altre funzionalità non hanno ovviamente come obiettivo l’uso da parte dell’utente finale, ma fanno parte di investimenti più ampi che Apple ha focalizzato su studi cardiaci.
Nel report si evidenzia che, sulla spinta di funzionalità che tengono sempre e comunque conto della privacy, studi come quelli sui segnali per riconoscere l’autismo, sono effettuati elaborando tutti i dati sul dispositivo, senza inviare determinati dati sul cloud. Il report del WSJ riferisce che lo studio in questione è ancora nelle fasi preliminari e che i dirigenti di Apple sarebbero entusiasti delle possibilità.
A proposito di salute, Apple ha recentemente lanciato la Racial Equity and Justice Initiative (REJI), investendo complessivamente 50 milioni di dollari in varie imprese che operano con attività gestite da persone appartenenti alla comunità nera e latinoamericana, tra cui VamosVentures. Quest’ultima è un’azienda di venture capital che sta aiutando start-up aziende che cercano metodi nuovi e innovativi per risolvere problemi cronici che affliggono la salute di popolazioni complesse.