Il licenziamento dell’ex senior manager di Apple, Ashley Gjovik, sarà oggetto di indagine da parte del National Labor Relations Board. Ecco i fatti.
Il National Labor Relations Board (NLRB) indaga automaticamente su tutti i reclami che riceve e, secondo quanto riferito Gjovik, ha presentato un caso per il licenziamento da parte di Apple. Se l’indagine NLRB dovesse sostenere l’accusa di Gjovik, emetterà un reclamo formale contro il colosso.
Secondo Business Insider, la denuncia di Gjovik è incentrata sull’accusa che Apple abbia usato “la risoluzione contrattuale come ritorsione”:
Apple può provare a governare con il pugno di ferro, ma l’azienda non è nulla senza i suoi dipendenti. Hanno bisogno di noi. Più parliamo, più ci uniamo, più dovranno dare, invece di prendere o minacciare
Spero che la mia continua lotta e la copertura stampa in corso su queste preoccupazioni li costringeranno a fare meglio. Almeno, spero che ispiri i dipendenti a parlare
Separatamente, Ashley Gjovik ha ricevuto l’approvazione dalla Equal Employment Opportunity Commission e dal Department of Fair Employment & Housing della California per intentare una causa privata contro Apple.
Il licenziamento è avvenuto, secondo la manager, perché la stessa manifestava da anni preoccupazioni sul sessismo in Apple, per questioni che vanno dalle molestie alle rappresaglie di altri dipendenti. Apple ha offerto supporto con il programma di assistenza per i dipendenti e congedo per malattia ma queste non sarebbero state a suo dire misure sufficienti.
Gjovik ha anche presentato un reclamo all’Occupational Health and Safety Administration (OSHA) riguardo al fatto che il suo ufficio si trovava in un sito Superfund, ossia un sito tossico che è stato inserito nella National Priorities List (NPL), un elenco di siti inquinati che richiedono una pulizia che è gestito dalla United States Environmental Protection Agency (EPA). Anche questo sarà oggetto di indagine.