Azione legale contro Apple. A minacciare di portare Cupertino davanti ad un giudice è Burst.com, una società specializzata in tecnologie per la distribuzione di contenuti video e audio via rete, compresa Internet.
Burst.com afferma che Apple userebbe senza permesso e senza versare alcun diritto alcuni dei suoi sistemi brevettati in iTunes, iPod, iTunes Music Store e QuickTime e che in conseguenza di ciò deve essere obbligata a versare la somma richiesta per continuare ad impiegare le sue tecnologie.
La vertenza legale non giunge inattesa. Lo scorso mese di gennaio Apple aveva già presentato un esposto contro Burst.com chiedendo che alcune dei brevetti che possiede siano dichiarati non validi. L’azione di Cupertino giungeva al termine di una breve trattativa nel corso della quale Burst.com aveva richiesto il pagamento di una somma “ragionevole” (la definizione è dalla stessa Burst) per permettere alla Mela di usare tecnologie coperte dai suoi brevetti. Apple e Burst.com si erano sedute intorno ad un tavolo dopo che Microsoft, colpita da un’azione legale simile a quella presentata ieri, era stata costretta a pagare 60 milioni di dollari per chiudere la causa.
“Apple probabilmente sperava che nel corso del processo contro Microsoft i nostri brevetti venissero invalidati – dice il Ceo di Burst.com. Richard Lang – noi da parte nostra speravamo invece di negoziare una concessione in licenza degli stessi brevetti. E’ stata l’azione legale intentata contro di noi a gennaio a forzarci la mano e ora chiediamo che una corte riaffermi il nostro titolo di innovatori e di essere pagati per il contributo che portiamo all’industria”. Burst.com, nel corso della giornata di ieri, ha anche dichiarato di non essere interessata ad una mediazione, ma che chiederà al giudice di imporre ad Apple il pagamento di quanto dovuto.
Il caso che si prospetta all’orizzonte per Apple non è raro negli Usa. Una piccola società che ha avuto in passato una idea brillante, ma non i soldi per diffonderne l’uso o applicarla in termini pratici, dopo avere coperto la stessa idea con un brevetto, attende in silenzio che qualcuno con più soldi, un portafoglio di hardware, partnership, immagine e mezzi di marketing la applichi in pratica, anche se magari con tecnologie differenti. Quando questo accade, se si ha avuto l’accortezza di creare una solida copertura con brevetti “collocati al punto giusto” e con la altrettanto giusta vastità interpretativa, i soldi arrivano. Un caso recente è quello di Npt che ha ottenuto da Rim (la casa che produce Blackberry) più di 600 milioni di dollari.
Un profilo interessante che descrive il passato, le attività di Burst.com (una società che ha due soli dipendenti e 10 brevetti) e il pensiero del suo CEO, il controverso Richard Lang, un personaggio che non gode di grandi simpatie nella Silicon Valley per avere minacciato di cause legale un gran numero di società , è stato pubblicato da Businessweek nel numero di questa settimana. In quel contesto Burst.com paventa la cifra che andrà a richiedere ad Apple: 200 milioni di dollari.