Per restare il motore di ricerca predefinito di Safari, Google pagherà ad Apple 15 miliardi di dollari. E soltanto per il 2021. E’ già noto da tempo che la società versa annualmente ingenti somme ad Apple per assicurarsi questa esclusiva, ma se la cifra di cui si parla è esatta vuol dire che rispetto al 2020 ci sono in ballo 5 miliardi di dollari in più.
Sulla base di ciò, gli investitori di Bernstein ritengono che per lo stesso servigio Google possa pagare tra i 18 e i 20 miliardi di dollari nel 2022, una stima che si baserebbe su dati «presenti nei documenti pubblici di Apple» e sui costi di acquisizione del traffico (TAC) di Google.
Secondo l’analista Toni Sacconaghi Google starebbe probabilmente pagando così tanto «per garantire che Microsoft non superi l’offerta», ma in questa pratica emergono un paio di rischi, di cui uno di tipo normativo, che potrebbe portare Google a decidere che non valga più la pena spendere così tanto, ritenendo nello specifico che se ad Apple dovesse mancare questo incasso ciò influirebbe sul 4-5% del totale dei profitti lordi e potrebbe convincere l’azienda di Cupertino a rinegoziare i termini del contratto per far sì che Google torni a pagare, anche se meno.
Tanto più che per Apple i soldi di Google sono importanti tanto più che i servizi di anno in anno rappresentano una significativa entrata di una società che cerca di dimostrare agli investitori come ci siano altri modi per aumentare le entrate al di fuori della vendita di prodotti.
Va inoltre ricordato che la decisione di Apple di mantenere Google come motore di ricerca predefinito sul browser Safari disponibile su iPhone, iPad e Mac è stata accolta con crescenti critiche nel corso degli anni. In una intervista rilasciata a inizio anno, il direttore senior della privacy di Apple, Jane Horvath, ha spiegato che «Google è il motore di ricerca più popolare, perciò lo supportiamo, anche se abbiamo integrato il supporto per DuckDuckGo e di recente abbiamo aggiunto anche quello per Ecosia».