Apple ha lanciato un programma di ricerca denominato Siri Speech Study, con relativa app presente su App Store per consentire di raccogliere parlato e altri dati per migliorare l’assistente vocale.
L’app-studio è in circolazione da qualche giorno (dal 9 agosto) ma solo ora è stata notata riferisce il sito TechCrunch, spiegando che è stata presentata senza clamori e aggiornata di recente (il 18 agosto), permettendo a volontari di condividere le loro interazioni con Siri e inviare feedback a Apple, elementi che permetteranno di migliorare Siri.
L’app è al momento disponibile negli Stati Uniti, in Canada, Germania, Francia, Hong Kong, India, Irlanda, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Taiwan e anche in Italia, ma non appare nella categoria “Utility”, nelle classifiche di App Store e nemmeno con ricerche mirate in base al nome: appare solo usando un link diretto con il quale è possibile scovarla sull’App Store
L’app, minimalista e spartana, permette di mostrare un link con un accordo di licenza e specificare un “participant ID” che deve essere valido per poter partecipare.
Al sito TechCrunch, Apple ha spiegato che l’app è sfruttata per migliorare Siri in diversi ambiti permettendo ai partecipanti di condividere feedback direttamente con Apple. La multinazionale di Cupertino ha spiegato ancora che per partecipare è necessario essere stati invitati allo studio Siri Speech Study e non c’è modo per gli altri di partecipare in modo volontario e registrarsi.
Quando si esegue il login con l’app, i partecipanti devono espressamente indicare la volontà di fornire riscontri su richiesta; se ad esempio Siri comprende male una richiesta o identifica un utente in modo errato, l’utente può indicare cosa stava cercando di chiedere e cosa è stato compreso in modo errato, elementi che saranno forniti ad Apple.
Nessuno dato è condiviso in modo automatico e gli utenti hanno la possibilità di visualizzare dettagli prima dell’eventuale invio, scegliendo cosa inviare e cosa non inviare a Apple.